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Stemma araldico del 1977


 
Stemma araldico del 1977

Su proposta del Comando Generale dell'Arma, il Ministero della Difesa, con nota n. 741 del 25 giugno 1976, abrogò il precedente fregio ed istituì il nuovo, in tutto simile al primo, ma con le cifre d'onore R.I., intrecciate sulla granata. Il Presidente della Repubblica (Leone), con decreto del 19 gennaio 1977, modificò il precedente Stemma per la parte riguardante le ricompense.

In particolare, mentre il D.P. 27 dicembre 1952 elencava i nastri uscenti dallo scudo, il nuovo dispose, genericamente, che lo scudo dovesse essere "accompagnato dai nastri indicativi delle ricompense al Valore di cui l'Arma ha titolo di fregiarsi".

Il Comando Generale - Ufficio Storico - realizzò quindi il nuovo Stemma Araldico, in cui figuravano tutte le decorazioni concesse alla Bandiera dell'Arma, ivi compresa la Medaglia d'Oro al Valor dell'Esercito (divenute 3 nel tempo) conferita al Vessillo dopo l'emanazione del decreto di modifica del precedente Stemma. Il disegno venne eseguito dal Prof. Francesco Paolo Volta, Accademico Tiberino.

A differenza del precedente, il nuovo fregio riportava le cifre d'onore intrecciate R (Repubblica) I (Italiana) e 19 nastri in luogo degli 11 precedenti.

Sotto il profilo formale, raffrontando lo stemma del 1977 con quello del 1952 si notano le seguenti altre differenze:

  • fregio con fiamma di nuovo disegno (dodici lingue di fuoco invece di cinque);

  • carabine e sciabole prospetticamente identiche, nei dettagli, alle carabine e alle sciabole del 1814 (nel precedente disegno era approssimativo);

  • nastri delle decorazioni uscenti dal fregio, come da circolare n° 210, 13 febbraio 1950 del Ministero della Difesa, dispos. III°, 2^, d (nel precedente usciva dallo scudo);

  • branca di leone di nuovo disegno (al naturale – nel precedente era stilizzata) e "movente" dal fianco destro dello scudo come descrizione dello Stemma contenuta negli atti costitutivi (nel precedente era inquadrata nel campo azzurro);

  • motto su lista rotonda essendo il nuovo Stemma inscritto idealmente in un cerchio (nel precedente la lista era dritta).

Per queste ultime modifiche apportate allo stemma araldico dell’Arma, occorre riferirsi alle vicende storiche retrospettive ed al significato attribuito alle diverse immagini che compongono il tutto. Va innanzitutto precisato che l’Arma Carabinieri ha diritto di fregiarsi dello Stemma Araldico perché fornita di Bandiera militare. Nel suo complesso e nei suoi particolari costitutivi, lo stemma evidenzia l’alta funzione sociale dei Carabinieri che, impersonificando la legge e la forza dello Stato, lottano contro l’insidia quotidiana della sovversione e del crimine.