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Assenteismo: 18 indagati in un'azienda di raccolta rifiuti e oltre 40.000 euro di danno economico
Comando Provinciale di Palermo - Palermo, 03/10/2023 11:59

I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di 18 indagati, ritenuti gravemente indiziati a vario titolo di truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni e appropriazione indebita.

L'indagine, svolta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Palermo Piazza Verdi, che vede oltre 100 indagati, condotta da maggio a luglio 2021, per mezzo di attività tecniche e con servizi di osservazione e pedinamento, escussione di soggetti informati sui fatti e acquisizioni documentali avrebbe consentito di:

  • acquisire gravi elementi indiziari circa l’esistenza di un collaudato sistema nell’ambito della società integralmente partecipata pubblica, con molteplici condotte di assenteismo poste in essere in forma concorsuale tra i diversi dipendenti attraverso la reciproca condivisione dei tesserini marcatempo;
  • acquisire gravi elementi indiziari circa la commissione di plurime condotte criminose ad opera di due indagati impiegati nell’area logistica–officina della sede aziendale, i quali, approfittando della diretta disponibilità dei veicoli in riparazione e delle relative chiavi, avrebbero effettuato illeciti prelievi di carburante da svariati mezzi aziendali;
  • acquisire gravi elementi indiziari circa 1385 episodi di assenteismo;
  • stimare un danno economico di quasi 40.000 euro per un ammontare di 2800 ore di assenza;
  • recuperare diversi litri di gasolio indebitamente asportato dai veicoli aziendali dell’ente.

È doveroso rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.