Rivista tecnico-scientifica ambientale dell'Arma dei Carabinieri                                                            ISSN 2532-7828

SALUTE 
ALLERGIE INTOLLERANZE E NUTRIZIONE
01/06/2015
Dottor Marcello Mandatori Docente master Medicine Integrate - Università Magna Grecia Catanzaro Docente master Medicine Naturali  - Università Tor Vergata Roma Direttore scientifico Studi Medici Ecologia Clinica Roma – Milano – Verona Responsabile scientifico 

 

E' sempre più diffusa la convinzione dell'importanza del cibo e dell'alimentazione come strumento di prevenzione di molte malattie e secondo molti autori anche di guarigione delle stesse.


 
E' sempre più diffusa la convinzione dell'importanza del cibo e dell'alimentazione come strumento di prevenzione di molte malattie e secondo molti autori anche di guarigione delle stesse. Esiste infatti una relazione certa tra il sistema endocrino, il sistema immunitario, il sistema nervoso, e quello psicologico con il cibo, e questi studi prendono il nome di PNEI: psiconeuroendocrinoimmunologia.
 

Anche il prof Umberto Veronesi (direttore del centro europeo di oncologia) si è recentemente cosi espresso: “ L'attenzione si sta sempre più concentrando sull’ alimentazione, la ragione è che il cibo che introduciamo quotidianamente può essere un veicolo di sostanze dannose oltre che benefiche.”
Gli alimenti infatti vengono prodotti sempre più su scala industriale e spesso oltre ad essere impoveriti di molte loro caratteristiche nutrizionali con conseguenti carenze di minerali e di vitamine possono anche essere veicolo di sostanze chimiche potenzialmente dannose.
Si sta verificando da anni un costante scadimento biologico - nutrizionale dei cibi " tecnologici " inoltre l'uso di concimi chimici nella coltivazione dei pascoli, l'utilizzo di mangimi prodotti dall'industria per l'alimentazione animale, l'abuso di medicinali veterinari quali antibiotici, ormoni anabolizzanti, l'uso spropositato di diserbanti, di antiparassitari, di erbicidi,  tutto può portare alla conseguenza di ottenere prodotti alimentari contenenti elementi nocivi.
I metalli tossici quali il piombo, l'arsenico presenti nei pesticidi e nei residui dei pesticidi, il mercurio che possiamo riscontrare in alcuni tipi di verdure e sementi trattati con fungicidi ed il cadmio che può essere presente in alcuni fertilizzanti, tutti si possono accumulare attraverso l'assunzione dei cibi cosi trattati nel nostro organismo e provocare sintomi a carico dei vari sistemi  ( sistema nervoso, digestivo, riproduttivo, escretore, ecc ) o apparati tipici da intossicazione di questi metalli tossici.
E' quindi preferibile orientarsi verso una scelta più naturale utilizzando prodotti biologici sani e sicuri che non presentino residui chimici dannosi per l'organismo. Tali prodotti devono essere coltivati con metodi naturali utilizzando esclusivamente fertilizzanti organici e trattamenti antiparassitari ecocompatibili evitando cosi la meccanizzazione pesante e le colture intensive. Comunque  è sempre più in espansione l'Agricoltura Biologica Dinamica, esistono infatti nel nostro territorio molte aziende agricole che stanno producendo cereali e vegetali biologicamente controllati e garantiti.
L'Unione Europea stessa ha approvato il regolamento sugli allevamenti zootecnici biologici dove saranno regolamentate le aree di pascolo, l'uso di mangimi e l'utilizzo di medicinali veterinari innocui ( sono incoraggiati l'uso di prodotti fitoterapici e di prodotti omeopatici per gli animali da macello ), quindi vi saranno anche degli allevamenti biologici e potremmo alimentarci con carne e prodotti di derivazione animale più sani.
Alimentandoci in modo più "naturale" garantiamo al nostro organismo un apporto più completo e ricco di principi nutritivi cosi indispensabili per il suo corretto metabolismo e per mantenere lo stato di salute nei confronti di molte patologie comprese quelle di origine allergica.
Infatti nonostante le varie terapie i fenomeni delle allergie permangono ancora oggi spesso difficili da curare. Vediamo quali sono le relazioni tra l'alimentazione e l'allergia ed in modo semplice saranno elencati gli accorgimenti alimentari che possono essere riassunti in tre argomenti principali:

 
 
  • gli alimenti che liberano istamina,
  • le cross reazioni,
  • le intolleranze alimentari.
 

Alimenti che liberano istamina

Ci sono determinati alimenti che contengono due sostanze particolari la tiramina e la fenilentiramina che fanno liberare naturalmente istamina nel nostro organismo. Se questo processo non da’ disturbi nelle persone sane, in quelle allergiche che hanno già un eccesso di istamina può causare un peggioramento dei sintomi che può essere anche acuto.
E'  bene quindi in tutti i pazienti allergici indipendentemente dal tipo di sostanza alla quale sono sensibili e dal periodo dell'anno in cui stanno peggio evitare in modo tassativo i seguenti alimenti:

 

Tavola 1
Dieta priva di tiramina e fenilentiramina


evitate i seguenti alimenti:

Formaggi (soprattutto quelli stagionati e fermentati);
Vino (soprattutto rosso);
Cioccolato;
Pesce conservato in scatola;
Salumi;
Birra;
Organi interni fegato;
Noci e Nocciole
 

Le cross reazioni

Esistono degli alimenti che hanno delle "sostanze simili" ai pollini ed alle polveri che causano allergia. Quindi assumere questi alimenti può voler dire provocare i disturbi allergici o peggiorare dei sintomi già esistenti, questo fenomeno studiato da tempo è chiamato cross-reaction.
Studi recenti hanno dimostrato che un buon 30 % delle persone che soffrono di allergie presentano questo tipo di reazione, quindi tutte le persone che hanno problemi allergici dovrebbero individuare gli alimenti a cui è “possibile interagire” ed evitarli nel periodo più critico dell'anno ( primavera, autunno )  ma anche negli altri periodi sarebbe bene astenersi o consumarli con parsimonia.
Controllate con attenzione la lista delle cross reattività, individuate nella colonna di destra a quali sostanze siete allergici e poi prendete nota degli alimenti corrispondenti nella colonna di sinistra.
Cercate di evitare questi particolari alimenti nel periodo peggiore da un punto di vista dei sintomi, e se ne trovate beneficio sarà bene astenersene o ridurne di molto l’assunzione durante tutto l'anno.

 

Tavola 2

 

Allergie Reazioni Crociate

GRAMINACEE
 
Dactylis glomerata
Albicocche, anguria, ciliegie, gramigna, kiwi, melone, mele, pesche, pomodori, prugne. Alcune persone affette da allergia alle graminacee possono avere fenomeni di cross-reattività al grano, specie nel periodo primaverile
Holcus lanatus,
 
Lolium perenne,
Phleum pratense,
 
Poa annua,
 
Poa pratensis
 
Festuca elatior
 
Cynodon dactylon.
 
 
BETULLA
 
 
Carote, finocchio, kiwi, mele, pere, pesche, nocciole, sedano
 
OLIVO
 
Olea Europea
Individui sensibili al polline dell'olivo possono presentare cross-reattività anche con l'olio di oliva, da sostituire con un altro olio vegetale biologico spremuto a freddo
 
COMPOSITE
 
Artemisia vulgaris e absenthium
Anguria, banane, melone, camomilla, carciofi, cicoria, lattuga, radicchio, sedano, girasole, sia olio che semi
Helianthus annus
 
Iva axillaris
 
Xantium strumarium
 
Solidago speciosa,
 
Taraxacum officinale
 
 
PARIETARIA
 
 
Ciliegie, Melone, Kiwi, Arachidi, Soia, Fagioli, Basilico, Ortica, Piselli, Patate
 
ACARI
 
Dermatophagoides
Crostacei, molluschi, lumache
farinae,
 
Dermatophagoides
 
pteronyssinus
 
Acarus siro
 
Glycophagus destructor
 
 
DERIVATI EPIDERMICI
 
Piume, pelo e forfora bovine, di cane, di cavallo, di coniglio, gatto
Uova e, anche tutto ciò che le contiene (dolci, di creme, ecc.)
 
MICETI
 
Alternaria tenuis
Muffe e spore fungine danno cross-reattività con aceto, funghi, yogurt, lievito di birra e alcuni formaggi fermentati
Aspergillus fumigatus
 
Candida albicans
 
Hormodendrum
 
Mucor miscela
 
Penicillium notatum
 
 

Come si evidenzia dalla tavola delle cross-reattività i pazienti allergici alle graminacee potrebbero trarre beneficio dall'astinenza dal grano soprattutto nel periodo primaverile.
Certamente l'astinenza dal grano comporta l'esclusione di tutti gli alimenti confezionati con la farina il che può risultare difficile all'apparenza in effetti da qualche anno esistono tutta una serie di prodotti a base di “farine alternative” sotto forma di pasta, biscotti, crackers, ecc. che possono sostituire tranquillamente i prodotti a basa di grano.

 

Tavola 3
Dieta priva di grano

 

se volete togliere il grano evitate i seguenti alimenti:

farina bianca e farina integrale;
pasta
pane;
pizza;
crusca di grano - germe di grano - fibre di grano;
biscotti - crackers - fette biscottate;
torte - dolci - pasticcini;
creme di pasticceria;
pastelle per carne - pesce - altre fritture;
alcolici come whisky - gin - birra – vodka (eccetto quella di patate).
 

Controllate la lista dei vari ingredienti nei seguenti prodotti:

 
Cioccolate - cioccolatini;
Dadi da brodo
Dolci in genere;
Salse;
Ragù;
Ripieni di alimenti surgelati;
Salsa di soia;
Minestre già pronte;
 

Come farine alternative si possono provare:

 
Riso - Farro - Camut - Magnochia - Tapioca - Quinoa - Soia – Amaranto – Grano saraceno
 

Le intolleranze alimentari

Anche i cibi che causano intolleranza possono causare sintomi e disturbi uguali a quelli tipici dell'allergia, e quindi è bene saperne di più su questo argomento molto importante.
Nella relazione esistente tra cibo e salute, il ruolo predominante dovrebbe essere svolto dalle intolleranze alimentari in considerazione di tutte le implicazioni sintomatologiche e patologiche correlate a questo fenomeno. In effetti il problema delle intolleranze alimentari è ancora oggi del tutto sottovalutato e misconosciuto da buona parte della classe medica o per meglio dire in materia c'è' molta  confusione.
Infatti di solito si ritiene valido solo il principio secondo il quale l'allergia e' una reazione immediata dipendente dagli anticorpi IgE, quindi altre risposte del nostro organismo che non si manifestano con la produzione di anticorpi IgE non sarebbero da considerare allergiche ma di altra natura, cosa non vera, e questa è  la differenza che può dar luogo a molti equivoci.
Primo fra tutti quello sulle reali dimensioni del problema.
Di allergie alimentari ne sarebbero colpite solo 1-2 persone su 10 mentre le intolleranze alimentari avrebbero una percentuale più alta: 4 - 5 persone su 10, si capisce bene quindi l'enorme differenza....
Altri equivoci sorgono a livello di definizioni ambigue poco chiare che fanno confondere le intolleranze alimentari con le allergie pur essendo in effetti due fenomeni completamente diversi, infatti nelle allergie abbiamo una reazione istantanea a cibi ingeriti saltuariamente esempio l'orticaria dopo aver assunto le fragole, l'edema delle mucose dopo aver assunto i crostacei, mentre nelle intolleranze si hanno reazioni a cibi quotidiani comuni quali: grano, latte, pomodoro, ecc., ed i
tempi di reattività, sono più lunghi, da qualche ora fino a tre giorni dopo !
Eppure già da circa cinque anni proprio per far chiarezza su questi argomenti che investono milioni di persone nel mondo la Società  Statunitense di Allergologia ha classificato in modo semplice e chiaro le Reazioni avverse ai cibi.

 
  1. Le allergie alimentari propriamente dette, che si manifestano con una reazione immediata o quasi al cibo ingerito: ad esempio l'orticaria che viene dopo aver mangiato le fragole così come l'angioedema, ossia il gonfiore delle mucose, che compare dopo aver mangiato i crostacei ; ecc.
  2. Le pseudoallergie cioè i deficit enzimatici come, ad esempio, la mancanza dell'enzima per la digestione delle proteine del latte che si manifesta con vomito e diarrea nei neonati già dalle prime assunzioni di latte o la mancanza di enzimi per la digestione dei legumi: il  favismo; ecc..
  3. Le ipersensibilita', cioè le reazioni ad alcune sostanze, presenti in certi alimenti ( per esempio vino rosso, cioccolato, formaggi fermentati, pesce in scatola ecc.) che rilasciano istamina ( mediatore chimico che si libera nelle manifestazioni di allergia ) e che possono causare cefalee, broncospasmo ed altri sintomi.
  4. Le reazioni tossiche agli alimenti, ossia avvelenamenti da funghi o cibi avariati, botulismo e così via.
  5. Le intolleranze alimentari, casi in cui eliminando completamente un cibo dall'alimentazione quotidiana, si verifica la scomparsa del sintomo o della malattia.
 

Reazioni avverse agli alimenti

 

1) ALLERGIE ALIMENTARI  PROPRIAMENTE DETTE: REAZIONE IMMEDIATA:  
ORTICARIA - ANGIOEDEMA - FENOMENI  Ig E MEDIATI

2) PSEUDOALLERGIE
DEFICIT ENZIMATICI:  FAVISMO - GALATTOSEMIA

3) IPERSENSIBILITA'
ALIMENTI CHE LIBERANO ISTAMINA:  VINO ROSSO - CIOCCOLATO....

4) REAZIONI TOSSICHE
AVVELENAMENTO DA FUNGHI - BOTULISMO

5) INTOLLERANZE ALIMENTARI
REAZIONE CRONICA: CIBO ELIMINATO - SCOMPARSA DEL SINTOMO

 

Queste definizioni evidenziano le diverse caratteristiche di ogni singolo tipo di reazione avversa agli alimenti forse può sembrare elementare e quindi carente la quinta definizione, quella sulle intolleranze alimentari, ma in effetti già sarebbe sufficiente se si capisse ed accettasse  che eliminando per un periodo di tempo dall'alimentazione quotidiana un qualche cibo si può ottenere la scomparsa del sintomo – la guarigione della malattia.
Per scoprire se i nostri disturbi sono causati dalle intolleranze alimentari è bene conoscere le caratteristiche principali di queste manifestazioni:

le Intolleranze Alimentari sono una reazione cronica ad alimenti assunti  quotidianamente o frequentemente ( grano latte pomodoro olivo caffè e così via)
il disturbo che provocano non è solo in relazione diretta all'assunzione anzi  di solito può avvenire a distanza di tempo, anche fino a 72 ore dopo
si possono manifestare con sintomi e malattie a carico di qualsiasi organo - apparato - sistema
il fenomeno si può accompagnare a disturbi di assuefazione, dipendenza e relativa astinenza in caso di sospensione
i sintomi non sono proporzionali alla quantità dell'alimento non tollerato introdotto, quindi non sono dose-dipendente, anche piccole quantità possono mantenere l'intolleranza
sono frequenti reazioni trasversali ( cross-reation ) fra alimenti della stessa famiglia o gruppo biologico, quindi assumere alimenti collaterali vuol dire non disintossicare l'organismo e mantenere l'intolleranza
probabilmente sono dovute ad alterazioni del sistema immunitario ( granulociti neutrofili – Ig G 4 - interleukina  1 ) causate da agenti stressanti in genere, sostanze chimiche ed inquinanti in primo piano.

Anche le classiche manifestazioni allergiche quali riniti, congiuntiviti, asma, orticaria, possono in effetti beneficiare molto dell'esclusione di eventuali alimenti  non tollerati.
Infatti il fenomeno delle Intolleranze Alimentari può complicare un quadro di allergia, per esempio una persona che manifesta un allergia verso la polvere di casa può presentare un'accentuazione della patologia (rinite - asma) in determinati momenti di accumulo dell'alimento non tollerato, in pratica si verifica un vero e proprio fenomeno di sommazione tra diversi tipi di stress.
L'importanza delle intolleranze alimentari nelle sindromi allergiche può essere alla base dei motivi per cui: i vaccini desensibilizzanti, anche se protratti per anni, possano non dare i risultati sperati; e del perché a volte le varie prove allergometriche, Prick, Rast, risultino completamente negative nonostante siano presenti le chiare manifestazioni di allergia.
Nei casi di rinite e asma gli alimenti intolleranti più importanti da un punto di vista statistico sono il latte e tutti i suoi derivati ed il pomodoro con la  sua famiglia biologica.

 

Tavola 5
Dieta priva di latte

Se volete togliere il latte evitate i seguenti alimenti:
Controllate la lista dei vari ingredienti nei seguenti prodotti:
Latte vaccino (sia in polvere che fresco, sia scremato che intero);
Salse;
Burro;
Ragù;
Yogurt;
Polenta;
Formaggi (tutti i tipi compreso il grana e il parmigiano);
Pure di patate;
Lattosio (compresi i granuli omeopatici);
Ripieni di alimenti surgelati;
Biscotti (con latte o burro negli ingredienti);
Salumi in genere (latte in polvere per amalgamare le carni);
Cioccolato al latte;
Prosciutto cotto:
Creme di pasticceria;
 
Crema di whisky
 
Gelati;
 
Margarine (quelle che contengono latte);
 
Latte di capra;
 
Bovini (manzo - vitello - bresaola);
 
Agnello - capretto.
 
 

Come alternative si possono provare:

 
Latte di soia - cocco - mandorle - riso – avena- farro - quinoa
 

Tavola 6

Dieta priva di solanacee

 
Pomodoro,
Peperoncino
Patate,
Melanzane,
Peperoni,
Paprica,
Tabacco
 
Attenzione alla fecola di patate utilizzata sovente dall'industria dolciaria e attenzione ai dadi da brodo che possono contenere il pomodoro.
 

Sono sempre più frequenti i casi di reazione allergica ai salicilati.
L'acetilsalicilico (aspirina) è utilizzato ormai da molti anni da milioni di persone però in quest'ultimo decennio bisogna annotare frequenti reazioni di allergia a questa sostanza, che si manifesta soprattutto con orticaria, edemi delle mucose ed asma.
Il meccanismo è dovuto al fatto che l'aspirina e altri antidolorifici tipo indometazina e fenilbutazone possono provocare un aumento di leucotrieni, una di quelle sostanze prodotte dalle cellule in caso di allergia. Ma una reazione all'aspirina di per se o ai prodotti elencati prima deve fare escludere dalla dieta del paziente anche tutti gli alimenti che contengono i salicilati in buona concentrazione.

 

Tavola 7

Dieta priva di salicilati

 

evitare i seguenti alimenti:

albicocche, arance,
datteri, fragole,
lamponi, more,
mirtilli neri e rossi,
ribes nero e rosso,
uva passa e sultanina
pomodori,
vino bianco,
aceto di vino,
fichi,
caffè,
Conservante spesso presente in insaccati, wurstel, prodotti in salamoia.
 

Quindi in definitiva l'alimentazione dell'allergico deve tenere in considerazione tutti i vari aspetti nutrizionali che possono peggiorare il suo stato, e ricordiamoci sempre che una buona rotazione dei cibi è di fondamentale importanza nel prevenire molti disturbi.
Ma gli alimenti attraverso le vitamine ed i sali minerali possono anche aiutarci molto nel combattere l'allergia, infatti da molti medici la vitamina C è considerata un “antagonista naturale” dell'istamina, cioè della sostanza responsabile della maggior parte dei sintomi da allergia, quindi è buona norma cercare di consumare buone quantità degli alimenti che la contengono.

 

Tavola 8

Fonti naturali di vitamina C
(contenuto per 100gr)

 
Uva succo 340mg
Ribes 200mg
Peperoni rossi e gialli 166mg
Prezzemolo 162mg
Olio 133mg
Peperoni verdi 127mg
Broccoletti di Rapa 110mg
Rucola 110mg
Cavolini di Bruxelles 81mg
Foglie di Rapa 81mg
Cavolo broccolo 77mg
Papaia 60mg
Cavolfiore 59mg
Lattuga da taglio 59mg
Spinaci 54mg
Broccolo verde 54mg
Arance 50mg
Cavolo cappuccio 50mg
Limoni 50mg