La fase di ingrasso dello storione bianco viene condotta generalmente in grandi vasche in terra da 2.000-2.400 m2 con una densità media di 6-7 kg/m2 , 2-3 ricambi giornalieri dell’intero corpo idrico della vasca ed una temperatura dell’acqua che va da 15 a 23°C.
L’alimentazione viene effettuata con mangimi commerciali specifici per storioni in forma di farina, di pellet o di estruso ma in alcuni casi vengono utilizzati mangimi per salmonidi, prevalentemente di tipo estruso, oppure mangime pellettato umido costituito da farine commerciali addizionate con opportuni integratori.
Le carni vengono commercializzate principalmente sottoforma di prodotto fresco, congelato, intero o in tranci o in seguito a processo di affumicatura e sono spesso destinate alla esportazione.
Le uova ovariche vengono utilizzate per la preparazione di un caviale piuttosto pregevole. Una parte della produzione viene indirizzata ai laghetti di pesca sportiva, in quanto questa specie, a causa delle grandi dimensioni corporee che può raggiungere e delle elevate doti di combattività, risulta una preda molto ambita per i pescatori.
Non va trascurata poi, se non altro in considerazione della sua importanza nell’ambito della tutela della biodiversità, la quota di allevamento destinata al ripopolamento.
Fino a qualche decennio fa infatti i fiumi dell'Alto Adriatico, dal Ticino al Po, al Livenza, al Piave, al Sile erano popolati anche di storioni e la loro pesca costituiva una fonte di ricchezza.
In particolare lo storione cobice (A. naccarii) è una specie endemica, esclusiva dell'alto mare Adriatico e dei suoi principali tributari (Po, Adige, Tagliamento, Piave,…). Le sue caratteristiche sono il corpo allungato fusiforme ricoperto di 5 serie di scudi ossei. Il suo muso è lungo, triangolare a forma di rostro; la bocca piccola con 4 barbigli disposta nella parte ventrale, priva di denti.
L'unica pinna dorsale è posizionata verso il fondo; la pinna caudale ha la parte superiore molto più lunga. L'occhio è piccolo. La colorazione è grigio scura sul dorso, più chiara sul ventre. La lunghezza varia da 50 cm. Fino a 4 metri. Le carni bianche sono molto pregiate, nonostante siano piuttosto grasse. Dalle uova dello storione si ottiene il caviale, dalla vescica natatoria si ottiene un'ottima colla e dal grasso si ottiene olio per bruciare.
Tale specie faceva parte anche della comunità ittica del Fiume Ticino, originariamente composta da 36 specie ittiche, oggi invece profondamente alterata con la completa scomparsa di alcune di esse, la forte rarefazione di altre e con la comparsa e rapida affermazione di numerose specie ittiche esotiche. Nell’ambito del popolamento ittico attuale rimangono specie di elevato valore faunistico e conservazionistico, tra le quali molte compaiono in allegato II della Direttiva Habitat ed una di esse, lo storione cobice, risulta specie prioritaria a livello europeo ed inserita anche in Allegato IV della stessa direttiva. Tra le tante cause di scomparsa e di declino di alcune specie ittiche del Ticino vi è anche la frammentazione del corridoio fluviale ad opera di dighe e sbarramenti. A seguito della realizzazione da parte del Parco del Ticino di due passaggi artificiali per pesci presso gli sbarramenti di Porto della Torre e di Panperduto, almeno questo fattore è stato mitigato. Con l’avvio del progetto Life sarà inoltre deframmentata anche la diga di Isola Serafini, unico impedimento alla libera migrazione dei pesci dal mare al Lago Maggiore. Nell’ambito del bando 2010 “Tutelare e valorizzare la biodiversità” è stato finanziato il progetto “Interventi per la conservazione dello Storione cobice (Acipenser naccarii) nel Fiume Ticino”, che prevede in qualità di capofila il Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino e in qualità di partner l’Università di Milano - Dipartimento di Scienze e Tecnologie Veterinarie per la Sicurezza Alimentare.
Il piano di azione ha previsto, tra gli altri interventi, anche la produzione di novellame da ripopolamento a partire dai riproduttori di storione cobice stabulati presso gli ambienti di Cassolnovo, dove viene allevato anche storione destinato alla alimentazione e alla produzione di caviale di cui, come sopra già evidenziato, l’Italia si colloca oramai ai primi posti per la produzione a livello internazionale.