RISERVA NATURALE BIOGENETICA DI VALLOMBROSA

Istituzione: DM 15 Dicembre 1977
Proprietà: Demanio dello Stato
Altitudine: 550-1430 m slm
Estensione: 1280 ha

Altre indicazioni e classificazioni
SIC (direttiva 91/43/CEE) "Foresta di Vallombrosa e Foresta di Sant'Antonio"

Organo di Gestione
Reparto Carabinieri Biodiversità di Vallombrosa
Via San Benedetto, 1  -  50066 Reggello (FI)
Tel. 055/862020  Fax 055/862001

Regole di comportamento delle visite guidate

Calendario visite guidate Estate 2020

° Flora

° Fauna

° Itinerari e Punti di Interesse

Vista panoramica della Riserva di Vallombrosa

Descrizione e cenni storici

La storia dell'attuale Riserva è strettamente legata a quella dell'ordine monastico benedettino che qui ha sede.
Il suo fondatore S. Giovanni Gualberto, monaco fiorentino di nobili origini, si rifugiò su questa montagna nel 1035 per sfuggire alla persecuzione del Vescovo di Firenze, da lui accusato di simonia, e vi fondò la comunità monastica dei Vallombrosani.
Le proprietà dell'Ordine si accrebbero notevolmente nei secoli successivi, fino a comprendere un vasto territorio da cui dipendevano ben 1000 persone.
Mentre nelle fattorie si svolgevano prevalentemente attività agricole, nella zona di Vallombrosa la vocazione era tipicamente silvo-pastorale ed al 1300 risale la coltivazione dell'abete bianco che ha avuto una notevole espansione a partire dalla fine del '600.
Con l'aumentare della potenza dell'ordine monastico, aumenta la fama di Vallombrosa: grandi artisti, come il Perugino, arricchiscono l'Abbazia con opere d'arte mentre l'Ariosto la cita nell'Orlando furioso; Milton, che visita la foresta nel 1639, vi trova ispirazione per il suo "Paradiso perduto".
I monaci sono rimasti proprietari della foresta dal 1039 fino al 1866, anno in cui, in seguito alla soppressione degli ordini religiosi, tutti i beni furono incamerati dallo Stato italiano e affidati alla gestione dell'Amministrazione forestale.
Nel 1869 nacque nei locali dell'Abbazia la prima Scuola forestale italiana, che nel 1914 verrà trasferita a Firenze assumendo il nome di Regio Istituto superiore forestale (l'attuale facoltà di Scienze agrarie, forestali e ambientali).

A cavallo tra '800 e '900 Vallombrosa divenne una rinomata stazione climatica frequentata anche da nobili e politici. Nel 1977 la foresta è stata dichiarata Riserva naturale biogenetica ed oggi, anche per la sua vicinanza a Firenze, è mèta di numerosi gitanti, escursionisti e scolaresche che vi svolgono attività legate all'educazione ambientale.

 
 
Alberi

Flora

L'intervento umano, protratto per vari secoli, ha notevolmente influenzato le specie vegetali presenti e la loro distribuzione sul territorio.
L'abete bianco ed il castagno sono state le specie forestali più favorite a danno soprattutto delle querce caducifoglie (cerro e roverella), del faggio ma anche delle radure e dei pascoli, oggi notevolmente ridotti.
Nella parte inferiore della foresta si trovano boschi di pino nero, castagno e cerro mentre intorno all'Abbazia prevalgono i boschi di abete bianco.
In prossimità del crinale la specie forestale dominante è invece il faggio utilizzato in passato per la produzione di carbone.
Di particolare interesse sono le formazioni a leccio, orniello ed erica, presenti sui costoni rocciosi esposti a sud ovest, e le numerose stazioni di Agrifoglio, diffuse in gran parte della foresta.
Da citare la presenza, a partire dal 1880, degli Arboreti Sperimentali che rappresentano oggi una delle collezioni dendrologiche più importanti del nostro Paese e che sono visitabili sulla base di un annuale calendario di escursioni guidate.

 
 
Fauna

Fauna

La fauna della riserva è relativamente abbondante, anche se, nella sua diffusione e nella composizione, risente della presenza dell'uomo.
Tra i mammiferi sono presenti, in particolare, capriolo, cinghiale, daino, donnola, faina, ghiro, istrice, lepre, riccio, scoiattolo, tasso, volpe mentre una particolare menzione merita l'esigua seppur consolidata presenza del lupo.
Rara la presenza del cervo considerato come non stanziale ma come specie in transito verso zone caratterizzate da pascoli più abbondanti e diffusi.
Tra le numerosissime specie di uccelli si trovano vari picchi e fringillidi mentre la popolazione dei predatori annovera una diversificata presenza di rapaci diurni e notturni come il gheppio, la piana, il falco pecchiaiolo, la civetta, il gufo comune ed anche il raro gufo reale.

 
 
Fruizione

Itinerari
 
Percorso metato
DIFFICOLTA': Media
LUNGHEZZA: 2,5 Km
DISLIVELLO: 100 m (quota di partenza) - 1000 m s.l.m. (quota di arrivo)
TEMPO RICHIESTO DI PERCORRENZA DEL PERCORSO: 1 ora e 30 min
 

Percorso ad anello attrezzato con alcuni pannelli didattici ed informativi. Si trova in una porzione di foresta particolamente suggestiva, ricca di spunti di osservazione e riflessione sul concetto di ecosistema. Il percorso ha inizio in località "Casetta" a circa 3 Km da Vallombrosa lungo la strada in direzione Consuma.
Non è accessibile ai disabili.

 
 
 

Punti di interesse

 
 
Fiori

Orto Botanico

L'Orto Botanico raccoglie circa 250 specie erbacee di provenienza locale, suddivise per ambienti, ospitando gran parte di quelle presenti nella Riserva.
L'orto Botanico è situato nelle vicinanze della sede dell'Ufficio territoriale per la biodiversità. La struttura è quindi facilmente raggiungibile, rimane sempre aperta ed è in parte accessibile ai disabili. 

 

Centro Visita
Il Centro Visita si trova accanto all'Abbazia. È costituito da sei stanze al coperto e da uno spazio esterno con specifici allestimenti. Recentemente rinnovato nei contenuti, ospita all'interno diversi spazi tematici dedicati al lavoro dell'uomo nel bosco
Presso il Centro sono gratuitamente disponibili delle autoguide, contenenti il percorso vocale "1000 anni di Vallombrosa" che accompagna il visitatore attraverso la storia e la natura del posto. L'audio della guida ha una durata di 90 minuti ed è disponibile in quattro diverse lingue.
 
Rifugio San Giovanni Gualberto
Adiacente al Centro Visite è presente un altro fabbricato che in passato costituiva la legnaia dell'Abbazia ed oggi è stato ribattezzato "Rifugio San Giovanni Gualberto". Viene utilizzato come spazio di accoglienza di gruppi e comitive ed al suo interno è stato riservato uno spazio con oltre 40 posti a sedere in cui si tengono proiezioni con cadenza giornaliera durante tutto il periodo di apertura del Centro Visite. Il materiale audiovisivo proiettato ha come temi la natura, la storia e le tradizioni locali legate al bosco ed alla montagna.
 

Aree di sosta e bivacchi
Oltre al grande spazio attrezzato costituito dal "Pratone" e dalle aree immediatamente circostanti, nella foresta si trovano alcune strutture utilizzabili a scopo ricreativo.

Fra queste ricordiamo in particolare:

- Capanna Grimaldi, posta lungo la strada asfaltata per Secchieta, che è un  bivacco sempre aperto con focolare, tavoli, panche e fontana;
- Capanna al Soglio, posta all'interno del bosco a poca distanza dalla strada per la Consuma (circa 6 Km da Vallombrosa), che è anch'essa un bivacco  sempre disponibile;
- Area attrezzata "Scoiattolo" a breve distanza dall'ex Albergo del Lago in direzione di Consuma, dove si trovano acqua, un focolare e numerosi tavoli in legno adatti per trascorrere rilassanti e piacevoli momenti in compagnia.
- Area di sosta gratuita per camper in grado di ospitare circa 25 veicoli e dotata di camper service
Recentemente è stata prodotta una guida escursionistica dotata di carta tematica in scala 1:20.000.