RISERVA NATURALE BIOGENETICA DI BADIA PRATAGLIA

Regione: Toscana - Emilia-Romagna
Provincia: Arezzo - Forlì-Cesena
Comune: Poppi (AR) – Bagno di Romagna (FC)

N° elenco ufficiale aree protette del 24/07/2003: 102
Provvedimenti istitutivi: DM 13 luglio 1977
Altre classificazioni: inserita nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona,
Campigna;
Zona di Protezione Speciale ai sensi della direttiva 79/409/CEE riguardante la protezione degli
uccelli;
Sito d’Importanza Comunitario ai sensi della Direttiva 92/43/CEE.
Proprietà: Demanio dello Stato

Altitudine max e min: min 850 m s.l.m./ max 1448 m s.l.m. (Poggio allo Spillo)
Estensione : 2190 ha di cui: Toscana ha 336 - Emilia-Romagna ha 1854

Descrizione
La Riserva si estende sul crinale tosco-romagnolo a ridosso del Passo Mandrioli e del Passo
Fangacci. La formazione geologica prevalente è costituita sul versante toscano dall’arenaria del
periodo Oligocene-Miocene inferiore (Macigno) con alternanza di strati compatti e strati di scisti
limoso argillosi molto friabili. L’arenaria ha dato origine a rilievi con forme relativamente dolci.
Nel versante romagnolo la roccia prevalente è la marnoso arenacea (facies romagnola) risalente al
Miocene medio caratterizzata da un’alternanza di arenaria con scisti marnosi. L’erosione, che ha
inciso più facilmente e profondamente sulle marne, ha determinato forme acute dei rilievi con valli
talvolta strette e profonde e versanti molto ripidi. La rete idrografica è costituita da numerosi
torrenti, molti perenni, alcuni dei quali si originano in vicinanza del crinale. Comunque il regime
dei corsi d’acqua è variabile e dipende quasi esclusivamente da quello pluviometrico. Il suolo è
costituito da terre brune, molto favorevoli allo sviluppo del bosco.

Flora
La Riserva di Badia Prataglia rientra nel complesso forestale delle Foreste Casentinesi del quale
riveste i caratteri forse più rappresentativi, in particolare sul versante romagnolo comunemente noto
come Foresta della Lama. I tipi fondamentali di vegetazione forestale sono in ordine di estensione
territoriale:
- Bosco misto di faggio e abete bianco con presenza di acero montano, acero riccio, olmo
montano, frassino, tiglio e tasso;
- Faggeta pura;
- Bosco di conifere composta da abetine di abete bianco con presenza di particelle di specie
diffuse artificialmente come ad esempio pino nero, abete di douglas ecc..
Sulla cima del Monte Penna si riscontra un settore occupato da vegetazione rupicola aperta.
Tra le specie erbacee si segnala l’orchidea Epipactis purpurata inserita nel Libro Rosso delle Piante
d‘Italia.

Fauna
La Riserva di Badia Prataglia condivide con le altre 4 riserve naturali limitrofe delle Foreste
Casentinesi una delle faune forestali più ricche e meglio conservate dell’intera penisola. Il regime di
protezione garantito da decenni nella zona ha consentito non solo il mantenimento di gran parte di
quelle componenti faunistiche altrove decimate dal progressivo sviluppo delle attività umane ma anche il ritorno di animali che fino a pochi anni fa erano scomparsi come ad esempio il lupo ormai
nuovamente presente nel comprensorio.
Il cervo è il mammifero di maggiori dimensioni presente nella Riserva. Probabilmente quando il
Granduca Leopoldo II nel 1838 lo reintrodusse, con capi provenienti dalla Boemia, questo ungulato
era già estinto in Casentino. Gli abbattimenti avvenuti durante le guerre mondiali portarono
nuovamente quasi alla scomparsa della specie fino a quando, tra il 1950 e il 1960 il Corpo forestale
dello Stato operò successive reintroduzioni grazie alle quali ormai in Casentino risiede una vitale
popolazione stimata in qualche centinaio di capi. Alle reintroduzioni si deve anche la presenza di
una fiorente popolazione di capriolo.
Il daino, specie alloctona ovvero introdotto dall’uomo in territori al di fuori del suo areale naturale,
fa la sua comparsa occasionale nella riserva, prediligendo generalmente quote più basse. La specie
fu in principio introdotta nel comprensorio dal Granduca Leopoldo II nel 1835 a scopi venatori.
Il cinghiale invece proviene dalle reintroduzioni operate a scopo venatorio.
Tra i chirotteri d’interesse comunitario sono segnalati il miniottero Miniopterus schreiberi, il
rinolofo maggiore Rhinilophus ferrumequinum, il vespertilio maggiore Myotis myotis, il vespertilio
smarginato Myotis emarginatus, il barbastello Barbastellus barbastellus.
Tra i carnivori oltre al lupo sono presenti il tasso, la martora, la puzzola, la donnola e il gatto
selvatico.
L’avifauna ha caratteristiche prettamente di habitat forestale. Tra le specie nidificanti sono
di rilievo naturalistico: pecchiaiolo (Pernis apivorus), astore (Accipiter gentilis), aquila reale
(Aquila chrysaetos), picchio nero (Dryocopus martius), merlo acquaiolo (Cinclus cinclus), tordo
bottaccio (Turdus philomelos), tordela (Turdus viscivorus), tordo dal collare (Turdus torquatus), luì
bianco (Phylloscopus bonelli), lui verde (Phylloscopus sibilatrix), regolo (Regulus regulus),
rampichino alpestre (Certhia familiaris), crociere (Loxia curvirostra), ciuffolotto (Pyrrhula
phyrrula).
Tra gli anfibi si citano la salamandrina dagli occhiali Salamandrina terdigitata, l’ululone
appenninico Bombina pachypus, il tritone crestato Triturus carnifex, la salamandra pezzata
Salamandra salamandra.

Modalità di accesso : visitabile
Orari di apertura al pubblico: sempre aperta (per escursioni guidate gli orari sono da concordare di
volta in volta con il personale del Posto Fisso di Badia Prataglia).
Servizi per i visitatori: aree di sosta e pic-nic, Centro visita del Parco Nazionale Foreste
Casentinesi, Museo Forestale “Carlo Siemoni”, Arboreto Siemoni, foresterie demaniali

Percorsi per diversamente abili: “Sentiero Sonia”
Il sentiero ha il fondo inghiaiato adatto anche a passeggini e carrozzelle, ed è costeggiato da una
staccionata in legname che funge da guida e appoggio. Lungo il percorso vi sono piccole aie
pianeggianti adatte per la sosta e il riposo. Sono presenti pannelli esplicativi delle emergenze florofaunistiche
con descrizioni in braille per l’accesso agli ipovedenti.

Come raggiungere l’area :
Per chi proviene da Nord: Uscita autostrada A1-Firenze Sud, proseguire per Pontassieve, Passo
della Consuma direzione Poppi. Qui seguire le indicazioni per Badia Prataglia – 70 Km circa.
Per chi proviene da Sud: Uscita autostrada A1-Arezzo, seguire indicazioni per Bibbiena,
proseguire per Badia Prataglia – 50 Km circa.
Per chi proviene da Forlì-Cesena: Superstrada E45–Uscita “Bagno di Romagna”, proseguire per
Passo dei Mandrioli, quindi per Badia Prataglia – 80 Km circa.

Riferimenti: Ufficio Territoriale Carabinieri per la Biodiversità di Pratovecchio – 0575/583763 –

Posto Fisso UTCB di Badia Prataglia –  Tel.0575/559155