Riserva Naturale Calafuria

Regione: Toscana
Provincia: Livorno
Comune: Livorno

N° elenco ufficiale aree protette del 24/07/2003: 142
Provvedimenti di istituzione: DM 13 luglio 1977
Altre classificazioni: Riserva Biogenetica
Proprietà: Demanio dello Stato

Altitudine: 10-240 m
Estensione: 116

Descrizione
Tratto del litorale toscano a costa alta variamente incisa dal mare e costituita da arenaria quarzosa
compatta di colore grigio in grossi banchi con frequenti intercalazioni conglomeratiche e scistose.
In successione verso le quote più elevate si rinvengono scisti varicolori (“galestri”) con lenti e lembi
di calcare marnoso grigio-cenere compatto a frattura concoide (“alberese”).

Ricerca scientifica: Nella riserva si svolgono ricerche ornitologiche.

Riferimenti:
Ufficio Territoriale Carabinieri per la Biodiversità di Cecina
Viale Roma,3  tel. 0586/684220

Flora

La superficie è interamente ricoperta dalla tipica vegetazione della macchia mediterranea formata
da specie xeroifile sempreverdi fortemente modellate dal vento. Quercus ilex (leccio), Rhamnus
alaternus (alaterno), Phillirea sp. (fillirea), Pistacia lentiscus (lentisco), Fraxinus ornus (orniello),
Arbutus unedo (corbezzolo), Myrtus communis (mirto) e Pinus halepensis (pino d’aleppo) sono le
specie più comuni. Sui costoni rocciosi che scendono a mare si trova la tipica vegetazione degli
arbusteti e della gariga.

Fauna
E’ comune a quella tipica che vive su tutta la fascia del litorale tirreno. Numerosi sono Sus scrofa
(cinghiale), Vulpes vulpes (volpe), Martes foina (faina), Hystrix cristata (istrice), Erinaceus
europeus (riccio).
L’avifauna è quella tipica della macchia mediterranea. L’area è un importante area di passaggio
migratorio soprattutto per Colomba palumbus (colombaccio) e Turdus philomelos (tordo bottaccio).
Nella torre di Calafuria vi è l’unico sito di svernamento conosciuto in Italia di Apus pallidus
(rondone pallido).