RISERVA NATURALE INTEGRALE MONTE FAVERGHERA

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Regione: Veneto
Provincia: Belluno
Comune: Belluno

Istituzione: DM 28 settembre 1971
Proprietà: Demanio dello Stato
Altitudine: 1300 - 1600 m slm
Estensione: 14 ha

Altre indicazioni e classificazioni:
Parzialmente inclusa nella ZPS (Direttiva 79/409/CEE) IT3240024
Parzialmente inclusa nel SIC (Direttiva 92/43/CEE) IT 3230025

Organo di Gestione:
Reparto Carabinieri Biodiversità  di Belluno
Via Gregorio XVI n°8 - cap 32100 Belluno
tel 0437/944830  fax 0437/25084



° Flora

° Fauna

° Sentieri e Punti di interesse

Cenni storici

Descrizione e cenni storici

La riserva si estende sul versante nord-orientale del Monte Faverghera che appartiene alla catena delle Prealpi Venete. I terreni sono di natura calcarea e la morfologia del territorio è caratterizzata dalle forme di modellamento carsico, in particolare dalla presenza di doline, grotte, pozzi e campi solcati.
Il clima risente della vicinanza del mare, che influisce sull'umidità atmosferica e sulle precipitazioni (1600-1800 mm/anno) concentrate in autunno e in primavera, e dalla posizione cacuminale che comporta notevoli escursioni termiche, elevata ventosità, violenti temporali estivi e repentine variazioni delle condizioni meteorologiche.
Ciò determina una diversificazione degli habitat che, grazie anche alla tutela di cui essi godono, rappresenta una condizione predisponente per lo sviluppo e la permanenza di un articolato popolamento vegetale e animale. Una parte della riserva costituisce il Giardino Botanico delle Alpi Orientali le cui origini risalgono agli anni '50 del secolo scorso.

 
 
Flora

Flora

L'assetto vegetazionale della riserva è caratterizzato, nella parte sommitale da praterie pioniere che colonizzano piccoli spuntoni di roccia; qui la vegetazione, presenta degli elementi caratteristici: come la campanula cespugliosa, la campanula della Carnia, la sassifraga crostata, la saxifraga alpina, l'asplenio ruta di muro e la coclearia delle rupi, lembi di vegetazione sono in contatto con le praterie basifile in cui risultano frequenti varie specie di orchidee: la nigritella comune, la manina rosea, l'orchidea bruciacchiata e l'orchidea dei pascoli. Nelle depressioni delle doline si sviluppano invece formazioni a nardo caratterizzate dall' arnica montana, la genziana di Koch, il brugo e l'orchidea macchiata.
Vi sono poi popolamenti rupestri limitati a piccoli spuntoni di roccia dove sono frequenti le felci, la sassifraga delle Dolomiti, l'arabetta alpina, la valeriana delle rocce e la pederota comune.
Nelle aree dove veniva effettuato il pascolo, il suolo ricco in nutrienti, ospita numerose megaforbie tra cui l'ortica dioica, l'aconito, il veratro comune e il senecione alpino.
Nella parte bassa della riserva si trovano cespuglietti di salice appendicolato,e di salice di Waldstein spesso associati anche a rododendro irsuto. Vi sono poi boschi di ricolonizzazione con dominanza di larice e betulla nonché rimboschimenti artificiali di abete rosso.


 
 
Fauna

Fauna

La riserva ospita una non trascurabile presenza di fauna alpina come; il gallo forcello, il francolino di monte, la coturnice e il picchio nero.
Tra i rapaci: il gheppio, la poiana, il nibbio bruno, l'astore e la civetta nana. Mentre tra i mammiferi, la volpe svolge certamente un ruolo di rilievo nell'ambito della rete alimentare della riserva in quanto; le sue prede più frequenti sono: l'arvicola, il topo campagnolo ed il toporagno. Va inoltre rilevata la presenza del non comune ermellino. Frequenti risultano pure il capriolo e la lepre.
Le umide depressioni dei pascoli sono popolate dalla rana rossa, dalla rana agile e dal rospo comune. Tra i rettili si evidenzia la presenza dell'orbettino, della biscia d'acqua e dell'aspide.
Molto interessanti risultano infine alcune componenti della fauna minore, legate alle cavità sotterranee o all'ambiente endogeo, come nel caso di alcuni coleotteri carabidi rinvenuti nella cavità carsica denominata "Bus del Giardino Botanico".

 
 
 

Sentieri - Percorsi


ITINERARIO 1 - PERCORSO BOTANICO

DIFFICOLTÀ: Bassa
LUNGHEZZA: mt.2000 circa;
DISLIVELLO: q.p.1550-q.a.1515;
TEMPO RICHIESTO: 2 ore
E' un percorso sentieristico importante per l'osservazione delle specie vegetali presentie può essere suddiviso in tre settori, il primo tra gli edifici adibiti a laboratorio e centro visitatori, il secondo localizzato nella parte centrale del giardino, mentre il terzo è rappresentato dall'itinerario che si sviluppa nella riserva integrale. Le specie presenti sono descritte in loco su specifiche schede, SI RICORDA CHE IL PRIMO BREVE TRATTO E' PERCORRIBILE ANCHE DA DISABILI CARROZZATI. L'itinerario è segnalato su apposita brochure consegnata all'entrata.

ITINERARIO 2 - PERCORSO CARSICO

DIFFICOLTÀ: Bassa
LUNGHEZZA: mt.700 circa;
DISLIVELLO: q.p.1550 - q.a.1515;
TEMPO RICHIESTO: 1 ora.
E' un percorso didattico che focalizza gli aspetti carsici del territorio e può essere suddiviso in due aree distinte: le doline poste più a monte e le cavità carsiche e ai campi carreggiati più in basso. Inizia dal sentiero botanico e non risulta percorribile da disabili carrozzati. L'itinerario è segnalato su apposita brochure consegnata all'entrata.
 
ITINERARIO 3 - PERCORSO PANORAMICO

DIFFICOLTÀ: Bassa
LUNGHEZZA: mt.750 circa;
DISLIVELLO: quasi pianeggiante q.1560;
TEMPO RICHIESTO: 30';
E' un breve percorso ad anello, che si sviluppa nella zona sommitale dell'area adibilta a giardino botanico, ottimo "balcone" visivo sia verso l'area dolomitica, posta a nord, sia verso la pianura veneta posta a sud. Da questa posizione è possibile spaziare a 360°, dall'altopiano di Asiago fino al Fadalto, dalle Pale di San Martino, dal Pelmo e dalle altre cime dolomitiche alla laguna di Venezia. L'itinerario è segnalato su apposita brochure consegnata all'entrata.

Fruizione

La riserva è raggiungibile a piedi o attraverso i sentieri che partono dal Piazzale del Nevegal o percorrendo la strada sterrata che sale dalla località Casera. All’interno della riserva si trova una rete sentieristica che attraversa l’area adibita a giardino botanico.

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