RISERVA NATURALE BIOGENETICA CROPANI-MICONE E MARCHESALE

Regione: Calabria
Provincia: Vibo Valentia
Comuni: Mongiana, Arena, Acquaro
 

Istituzione DM 13.07.1977

Proprietà: Patrimonio indisponibile dello Stato

Altitudine: 750-200 m s.l.m.
Estensione: 1.490 ha

Riserve Naturali Biogenetiche:
L'estensione si riferisce alla Riserva Naturale "Cropani Micone", nel comune di Mongiana, vicino al Centro Polifunzionale di Villa Vittoria e alla Riserva Naturale "Marchesale", nei comuni di Acquaro e Arena.

Altre indicazioni:
SIC Marchesale (Direttiva 92/43/CC) IT 9340119
Inclusione nella Rete europea di riserve biogenetiche, nota 12.11.1996 del Segretariato del Consiglio d'Europa

Organo di Gestione:
Reparto Carabinieri Biodiversità di Mongiana
Via Roma, 30  - 89832 Mongiana (VV)
Tel. 0963/311022  Fax 0963/311089

  1. Flora
  2. Fauna
  3. Fruizione
Alberi

Descrizione e cenni storici

Maggiore fra le 2 riserve gestite, la "Marchesale" viene acquisita al demanio forestale nel 1914 come parte di un feudo appartenuto prima alla Marchesa Caracciolo Imperiale di Arena che la ereditò a sua volta dai duchi di Atri dopo il 1650; l'acquisizione ai beni dello Stato della Cropani Micone si perfeziona nel 1918.
Significativa fu l'acquisizione definitiva all'Azienda del Demanio Forestale che permise di bloccare lo sfruttamento a cui fu soggetta l'area negli ultimi decenni del XIX sec. Assunse lo status di Riserva Naturale Biogenetica nel 1977.
Il profilo geografico tipicamente montuoso accoglie i venti umidi occidentali provenienti dal Tirreno che sono all'origine di abbondanti precipitazioni. I suoli sono di origine granitica risalente ad epoca remota e di particolare ricchezza mineralogica.
Le Riserve contribuiscono con gli altri boschi calabresi a formare quella che un tempo veniva denominata la Selva Brutia di notevole significato biogeografico, data la posizione centrale nel bacino mediterraneo. L'insolita appendice della Calabria prolunga i suoi benefici effetti naturalistici fin all'estrema propaggine meridionale della penisola, a contrastare con la propria presenza gli effetti negativi siccitosi che, minacciosi, avanzano dal nord-Africa.
Questa è la condizione per certi versi di sofferenza che determina nella flora montana il radicarsi e il consolidarsi di genotipi di sicuro interesse.
L'abete bianco ne è una dimostrazione. Presente anche in molte altre aree dell'Appennino esso seleziona caratteri di resistenza, probabilmente da correlare alla particolare marginalità nell'areale geografico naturale. Infatti la specie Abies alba manca sia in Sicilia che in Africa.
 
 

 
 
Fiore rosa

Flora

Le abetine naturali costituiscono una delle principali attrazioni della Riserva. Assumono particolare rilievo anche le formazioni boschive comprendenti il tasso europeo. Relitto appartenuto all'antica flora Terziaria, il tasso richiede una particolare forma di tutela, dovuta alla crescita molto lenta.
La Riserva presenta interessanti stagni dove è possibile riconoscere specie di sicuro interesse, dove peraltro si determinano aspetti fisionomici che per l'erosione disegnano scenari molto suggestivi.
La forte utilizzazione risalente ai decenni antecedenti l'acquisizione al demanio statale, lascia delle tracce in alcuni punti in cui l'opera di rimboschimento ha permesso di assicurare la reintegrazione della copertura arborea.
Gli interventi selvicolturali sono stati pertanto mirati a orientare la progressiva sostituzione delle conifere da piantagione e la stessa douglasia con le specie spontanee.
Importanti consociazioni con ontani, carpini, frassini, lecci, castagni assicurano una interessante variabilità. Il sottobosco accoglie splendidi arbusti di agrifoglio e pungitopo che assieme al novellame naturale di faggio e abete bianco contribuiscono a determinare una struttura multiforme, varia e complessa.
Non mancano piccoli lembi di radura con specie arbustive di ginestre, cisti, erica e agrifoglio.
 
 

 
 
Alberi

Fauna

Le Riserve si inseriscono in un corridoio naturale di alto valore naturalistico che negli ultimi decenni ha visto consolidarsi l'estensione delle aree boscate e delle aree protette. Non mancano le occasioni di imbattersi in esemplari di volpi, ricci, donnole, e non è neanche raro rilevare ghiri, moscardini e altri piccoli mammiferi roditori. Frequenti cumuli di terra ci mettono sulle tracce delle talpe. La lepre mediterranea rimasta con ridotte popolazioni nel sud Italia e in Corsica frequenta le aree di radura limitrofe alle riserve.
Non è raro imbattersi in qualche serpente, soprattutto nei pressi delle radure e dei campi limitrofi, dove trova riparo il cervone.
Fra le specie di avifauna oltre alla comune poiana, nocciolaia, ghiandaia, scricciolo, non mancano esemplari di picchio verde, gufo, allocco, differenti specie di falchi, mentre fra i migratori si è registrato il passaggio di aroni cenerini e svassi minori attirati da un laghetto che poggia nell'altopiano lungo l'alveo del torrente Allaro. Interessante il progetto di salvaguardia della razza murgese del cavallo su cui fa affidamento il servizio di controllo del Corpo forestale dello Stato.
 
 

 
 
Fruizione

Fruizione
 
Particolarmente interessante è il contesto storico, culturale e naturalistico del territorio in cui si inseriscono le 2 Riserve Naturali, dove si trovano la Certosa di Serra San Bruno, luogo mistico religioso, la Fabbrica d'Armi e le Ferriere di Mongiana e della Ferdinandea, notevoli opifici del Regno Borbonico. Ma l'interesse più rilevante è sicuramente quello naturalistico.
L'attrazione dei turisti viene così guidata attraverso un fitto reticolo di sentieri, piste e percorsi didattici e naturalistici. I rifugi non mancano e la loro presenza viene valorizzata dai frequenti campus estivi organizzati da gruppi di scout provenienti da tutta Europa oltre che da ricercatori.
L'interesse biologico e selvicolturale ha polarizzato l'attenzione di numerose Università. Studi vengono condotti sulle specie endemiche, ma anche sui caratteri strutturali dei boschi.
La didattica viene perfezionata dalla presenza del Centro di esperienza ambientale gestito in collaborazione con gli Enti locali. La sua funzione permette di orientare le visite delle numerose scolaresche e di gruppi organizzati di turisti che trovano ristoro, soprattutto in primavera e estate, nel centro polifunzionale di Villa Vittoria.