RISERVA NATURALE STATALE VALLE ARGENTINO

  1. Flora
  2. Fauna
  3. Fruizione
Tratto del fiume Argentino

Descrizione e cenni storici

La Riserva Naturale Orientata del fiume Argentino si trova sui monti di Orsomarso, nell'alto Tirreno cosentino, nel versante più selvaggio e naturale del Parco Nazionale del Pollino. Nasce grazie alla grande sensibilità ed all'attaccamento al proprio territorio dei suoi abitanti che hanno richiesto al Ministero dell'Agricoltura e Foreste di istituire una riserva per proteggere e salvaguadare questo ambiente ancora oggi incontaminato.
La Riserva comprende la parte alta del bacino del fiume Argentino, dalle sorgenti fino a circa un km dall'abitato di Orsomarso.
Presenta un'alternanza di pareti rocciose e piccole valli attraversate dal fiume Argentino, così chiamato per la meravigliosa limpidezza delle sue acque diafane con riflessi argentei. Il fiume, alimentato da tanti rigagnoli e numerose cascatelle come quella famosa denominata della "Ficara", scorre per 20 km fino ad affluire nel Fiume Lao, creando un ambiente umido favorevole alla crescita della vegetazione.
L'area protetta è orientata soprattutto al mantenimento di un ambiente favorevole al capriolo autoctono e al lupo. La geologia segue le caratteristiche selcifero-marnose dell'area di Verbicaro e quelle calcareo-dolomitiche della catena del Pollino.
È molto nota una stele di calcare chiamata "Pietra Campanara" ubicata nella parte più elevata della Riserva.
 
 

 
 
Farfalla su un fiore

Flora

All'interno della Riserva si trovano un po' tutte le essenze tipiche della flora arbustiva ed arborea proprie delle aree montane dell'appennino calabrese. Il faggio e l'abete bianco si associano a cerro, noce, nocciolo, acero montano, frassino, castagno e leccio. Anche il pino loricato, simbolo del parco nazionale del Pollino, vegeta lungo i confini nord-orientali.
Un vero fossile vivente, relitto delle glaciazioni del quaternario, deve il suo nome alle squame trapezio-romboidali che ricordano la lorica degli antichi legionari romani.
Il sottobosco è ricco di ginepro, sambuco, timo, mirto e lentisco. Nella zona è possibile osservare allo stesso tempo, il progresso e la dinamicità di un sistema naturale che si sviluppa spontaneamente, così come avviene in molte aree appartenenti al demanio comunale, dove è stato impedito anche il taglio dei boschi. In altri spazi invece si riscontra come gli effetti di una gestione attenta e rispettosa dell'ambiente, possono conciliarsi con una gestione sostenibile.
 
 

 
 
Capriolo autoctono di Orsomarso

Fauna

Il capriolo autoctono di Orsomarso, presente con una popolazione residua, è il più piccolo rappresentante europeo della sua famiglia. È una specie di grande importanza ecologica in quanto preda del lupo. Moltissimi sono anche gli uccelli che frequentano la Riserva.
La ricchezza di biodiversità è tale da aver spinto diversi studiosi ad effettuarne l'analisi faunistica. Sono pertanto da annoverare diversi volatili a cominciare dai più rari rapaci, come l'aquila reale ed il falco pellegrino. L'importanza dell'ambiente forestale è testimoniata tra l'altro dalla presenza del raro picchio nero, il più grande picchio europeo presente nel centro Europa e in pochi altri siti della Calabria.
Ma vi sono anche la tottavilla, luì, cince, codirossi, ballerine, upupe e ghiandaie che è facile sentire strillare quando si attraversano i sentieri. Tra i rettili che possono essere osservati vi sono il cervone e le bisce dal collare, mentre tra gli anfibi assume rilevanza la salamandrina dagli occhiali e quella pezzata.
Passeggiando lungo l'Argentino è possibile vedere le numerose trote autoctone e i gamberi di fiume, indice di purezza dell'acqua. Anche la lontra, animale incapace di adattarsi alle modificazioni ambientali, è presente a testimoniare il livello di buona salute dell'ecosistema.
 
 

 
 
Fruizione

Fruizione 
 
La Riserva si raggiunge facilmente in auto percorrendo la strada sotto il comune di Orsomarso fino ad un ampio parcheggio. Una gradevole passeggiata conduce all'arboreto didattico, ad una fontana e, dopo la cascata della "Ficara", al giardino delle piante officinali.
L'arboreto didattico, dotato di pannelli esplicativi, spazi di sosta e percorsi guidati, è cresciuto con l'obbligo del Comune di Orsomarso di ottemperare alla legge n. 113/92, relativa all'"albero per ogni neonato".
Molto suggestivo, ma in parte meno agevole, è il percorso che in auto da Saracena, verso i piani di Novacco, arriva fino alla Fiumarella di Rossale. Da lì, la mulattiera, percorribile solo a piedi, conduce al Timpone Fornelli ed alla pietra Campanara. Le aree più interne, lungo il fiume, consentono certamente una migliore conoscenza degli ecosistemi della valle, ma richiedono idonea attrezzatura ed esperienza.