Olimpiadi Tokyo 2020

XXXII Giochi Olimpici Estivi

tokyo2020_2



Quella giapponese è stata un’edizione molto soddisfacente per il Centro Sportivo Carabinieri che nella terra del sol levante ha contribuito in maniera significativa allo sport azzurro e al medagliere finale dell’Italia. Dell’intero contingente rosso blu, che a Tokyo ha schierato in gara ben 38 atleti, 6 di loro sono stati capaci di mettersi al collo una medaglia e di salire sul podio che più di tutti conta nel mondo sportivo, quello olimpico. Ai sei metalli, due ori e quattro bronzi, si devono sommare altri risultati di altissimo valore tecnico come tre quarti, due quinti, due sesti posti più un settimo e un ottavo, in sette diverse discipline sportive, a conferma della grande prestazione di squadra del team guidato dal Colonnello Gianni Massimo Cuneo, Comandante del Centro Sportivo Carabinieri ormai dal dicembre 2016. Ed è stato proprio grazie ad un lungimirante e attento lavoro dirigenziale di gestione delle risorse e di selezione e reclutamento degli atleti, svolto anche con il supporto del vice Comandante in sede vacante del reparto atletico dei Carabinieri, Tenente Colonnello Nicola Signorile unitamente al fondamentale lavoro sul campo portato avanti dalle 12 Sezioni sportive nel corso dell’intero quinquennio tra i Giochi di Rio 2016 e le olimpiadi giapponesi che il Centro Sportivo Carabinieri ha potuto affrontare l’impegno olimpico con rinnovata forza e accresciuta competitività. I risultati ottenuti parlano da soli, si partiva dall’unica medaglia di Rio 2016, l’argento a squadre vinto da Enrico Garozzo nella spada maschile, poca cosa rispetto al blasone del reparto che alla viglia di quell’olimpiade aveva in bacheca 96 allori olimpici complessivamente.  Oggi le medaglie a cinque cerchi sono diventate 106, merito di una crescita importante alla quale ha sicuramente giovato l’accorpamento del vecchio Corpo Forestale dello Stato, con un indiscutibile apporto di risorse atletiche di prestigio e l’apertura a discipline che fino a quel momento non avevano mai trovato spazio nel novero di quelle incorporate dal Centro Sportivo Carabinieri come per esempio la canoa fluviale e la lotta, oppure che erano state momentaneamente dismesse, come il karate, il pugilato o il canottaggio. E secondo l’inconfutabile principio del “chi semina raccoglie” i frutti di questo lavoro sono stati evidenti e dimostrano che l’esame Tokyo 2020 è stato superato pienamente dal Centro Sportivo Carabinieri. Ma partiamo delle gioie più grandi, i due ori olimpici conquistati egregiamente dal taekwondoka Vito Dell’Aquila nei -58 kg e da Luigi Busà nel karate, categoria -75 kg.

Entrambi favoriti alla vittoria dell’oro, Vito Dell’Aquila si è laureato campione olimpico nella Makuhari Messe Hall A. di Tokyo sconfiggendo il finale il tunisino Mohamed Khalil Jendoubin ed il suo è stato il primo oro azzurro a Tokyo; Luigi Busà per completare il sogno sportivo di una vita spesa a rincorrere l’olimpiade, ha dovuto affrontare il rivale di sempre, quel Rafael Aghayev che ha incontrato sui tatami più importanti del globo, e che a Tokyo, nella finale più prestigiosa della loro carriera ha sconfitto impietosamente.

La scherma, da sempre fucina di medaglie, ha saputo regalare agli atleti dei Carabinieri due medaglie di bronzo sudate fino all’ultima stoccata. E’ successo nella spada femminile, dove l’argento di Rio 2016 Rossella Fiamingo, dopo un amaro 8^ posto nella prova individuale, ha centrato il podio con le compagne Navarria, Isola e Santuccio al termine di una tiratissima sfida per il terzo posto con la Cina della neo campionessa olimpica Yiwen Sun chiusa nei secondi finali per 23 a 21. Riscatto con la squadra anche per Arianna Errigo e Martina Batini che dopo essere uscite prematuramente di scena nella gara individuale e la sconfitta di misura nella semifinale con la Francia (43-45) hanno saputo ritrovarsi e sconfiggere agevolmente gli USA (45-23) per prendersi un meritatissimo bronzo. Bruciano invece il quarto posto della sciabolatrice Rossella Gregorio e il quinto del fiorettista Andrea Cassarà nelle rispettive prove a squadre. Per Rossella, che ha visto sfumare la medaglia per sole tre stoccate (42-45 lo score finale), si tratta di un amaro remake dell’altra “medaglia di legno” di cinque anni fa a Rio 2016; per Andrea, che ad Atene 2004 e Londra 2012 fu oro nella stessa gara, l’infrangersi del sogno di risalire sul podio alla sua quinta partecipazione olimpica.

Quello del 29 luglio, giorno in cui le fiorettiste hanno vinto il bronzo, si è rivelata una data storica per il Centro Sportivo Carabinieri. Infatti a Tokyo, al suo esordio a cinque cerchi con atleti rosso-blu, il canottaggio ha consegnato al reparto la prima medaglia olimpica della sua storia grazie al fantastico terzo posto di Stefano Oppo nella specialità doppio pesi leggeri. Il canottiere sardo, in coppia con Pietro Ruta delle Fiamme Oro, si è battuto strenuamente per le posizioni di testa cedendo solo nei metri finali a Irlanda e Germania che hanno agguantato rispettivamente l’oro e l’argento. Questo non è stato l’unico grande risultato dei canottieri dell’Arma in Giappone perché anche Stefania Gobbi si è messa in grande evidenza con le compagne di armo Montesano, Lisi e Iseppi nel quattro di coppia mancando il podio olimpico per solo un secondo e venticinque centesimi e finendo in quarta posizione. Posizioni a ridosso del podio anche per gli atleti della Sezione Nuoto. Elena Di Liddo ha chiuso la sua olimpiade con il quarto posto e il nuovo record italiano (3’39”28) nella staffetta 4x100 mt mista mixed e il sesto posto nella staffetta 4x100 mt mista donne mentre Filippo Megli si è dovuto accontentare della sesta posizione nella 4x200 mt stile libero.

Degni di nota sono anche la prestazione del tiratore a volo Tammaro Cassandro nella gara di skeet maschile che dopo l’incoraggiante secondo posto provvisorio della fase eliminatoria nella quale aveva commesso un solo errore nei 125 piattelli di gara, ha evidentemente pagato lo scotto dell’esordio olimpico e non è riuscito a ripetersi a certi livelli nella finale a 6 dove si giocava l’accesso al podio. Per lui sono stati fatali quattro errori commessi sui primi 25 piattelli che lo hanno da subito estromesso dalla finale costringendolo al sesto posto. L’atletica azzurra è stata la grande rivelazione di questi Giochi giapponesi. Purtroppo in casa Carabinieri le cose non sono andate benissimo, nonostante il record di partecipazioni per il Centro Sportivo Carabinieri. Dei 13 atleti presenti il miglior piazzamento è stato quello di Edoardo Scotti che nella 4x400 mt ha chiuso in settima posizione con il nuovo record italiano (2’58”81). Interessante anche la prestazione di Sara Fantini che ha centrato la finale del lancio del martello finendo in dodicesima piazza con la misura di 69.10 metri. Hanno visto sfumare per soli 3 centesimi la possibilità di entrare in finale e giocarsi le medaglie le nostre tre staffettiste della 4x100 mt Gloria Hooper, Anna Bongiorni, Vittoria Fontana che insieme a Irene Siragusa (Esercito) si sono classificate al nono posto. Anche per loro la consolazione di aver fatto registrare il nuovo record italiano in 42”84.

Quello di Tokyo 2020 va comunque considerato un bilancio del tutto positivo per il Centro Sportivo Carabinieri. Calato il sipario di questa entusiasmante edizione, il team dell’Arma si è già rimesso in corsa sulla strada che porterà all’imminente appuntamento dei Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022, ormai dietro all’angolo e con la testa già proiettata al 2024 quando Parigi festeggerà la terza olimpiade estiva della sua storia dopo quelle del 1900 e del 1924.