Le Armi per la difesa dell'unità d'Italia: Moschetto Mod. 1891

Particolare del moschetto modello 1891.
Arma divenuta nel tempo quasi un riferimento specifico dei Carabinieri, avendoli accompagnati in tutte le vicende della loro storia per quasi cento anni, il moschetto modello 1891 costituisce l'arma lunga da fuoco più evoluta in dotazione ai nostri militari nel periodo compreso dal presente volume. Si tratta infatti di un'arma a ripetizione ordinaria, con sistema di chiusura a cilindro scorrevole, sistema di alimentazione a pacchetto caricatore e baionetta ripiegabile solidale alla canna.

La genesi di quest'arma risale al 1888, allorché la Commissione Armi Portatili, ricevuto l'incarico dal Ministero della Guerra, iniziò lo studio di un nuovo fucile/moschetto che potesse sostituire l'ormai obsoleto Vetterli. Dopo aver esaminato diversi prototipi, nel 1890 la Commissione incaricò le fabbriche d'armi dello Stato di progettare un'arma adeguata. Le "fatiche" ebbero esito il 5 marzo 1892, quando fu approvato il modello presentato dalla Fabbrica d'Armi di Torino e indicato con la sigla "N. 1 ter", che venne denominato Modello 1891; il Ministero della Guerra ratificò la scelta con atto n. 57 del 29 marzo 1892.


Moschetto modello 1891 speciale per lo Squadrone Carabinieri Guardie del Re.

L'arma, in calibro 6,5 mm., era dotata di un congegno di otturazione ideato dal capotecnico Salvatore Carcano, già conosciuto per la sua abilità nello specifico settore, mentre il congegno d'alimentazione era opera del noto barone austriaco Ferdinand von Mannlicher.

Il meccanismo era semplice: tirando indietro il manubrio si armava il percussore e contemporaneamente si espelleva l'eventuale bossolo come per il precedente modello '70; riportandolo in avanti - e qui è la novità "rivoluzionaria" - veniva automaticamente incamerata la cartuccia successiva spinta a sua volta in alto da una molla presente nel pacchetto caricatore, contenente sei cartucce ed alloggiato nell'apposito serbatoio situato sul lato inferiore, accanto al grilletto. I movimenti per sparare, sei nel modello '69, quattro nel modello '70, si riducevano così a tre.

L'Arma ebbe in dotazione il moschetto già adottato per la Cavalleria il 9 giugno 1893 e sostituì il Vetterli progressivamente in un periodo di tempo compreso tra il 1897 ed il 1905.