Il Presidente Ciampi tra i tesori recuperati

Tra i tesori recuperati dal Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri e offerti alla pubblica fruizione nella mostra Tesori ritrovati. Carabinieri nell’arte e per l’arte, non vi sono solo statue o dipinti: essa infatti documenta una preziosa e capillare attività volta a rintracciare ogni tipo di testimonianza del patrimonio culturale illegalmente sottratta al legittimo proprietario pubblico o privato.

Accanto ai capolavori di Giovanni Bellini, Guercino, Giaquinto, Fattori, Renoir e Van Gogh, sono infatti esposti i reperti paleontologici costituiti dagli antichi crani di Ursus Spelaeus, il preistorico orso delle caverne. Con la stessa dignità culturale, dunque, la mostra, visitata lo scorso 18 marzo dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, presenta dipinti e sculture ma anche crateri apuli, elmi e strumenti chirurgici romani, miniature su pergamena del secolo XVI e persino una lettera di Cristoforo Colombo. Oggetti diversi per epoca, natura e tipologia ma, con uguale impegno, pervicacemente seguiti e individuati con indagini lunghe e complesse, condotte anche oltre con la collaborazione dell’lnterpol.

Dei 57 pezzi recuperati, esposti a Genova, alcuni sono stati rintracciati in Svizzera, come la Madonna con Bambino e Santi di Giovanni Bellini, restituita all’Italia grazie alla collaborazione con le autorità ticinesi. Ancora la Svizzera è stata teatro di un’operazione, forse tra le più difficili, che consentì di recuperare a Basilea la statua romana dettadell’Artemide marciante, trafugata a Capua nel gennaio 1994, dieci anni fa.

La storia del suo ritrovamento è affascinante come un giallo, e testimonia di quali coperture transnazionali goda il mercato illegale dei pezzi d’arte, ma è anche una forte conferma delle capacità investigative del Comando Tutela Patrimonio Culturale che, è bene ricordare, per meriti acquisiti nel campo dei Beni Culturali, ha determinato il conferimento alla Bandiera dell’Arma di tre medaglie d’oro, nel 1981, nel 1986 e nel 1995.

Tornando ai fatti, durante I’operazione “Gerione”, che portò al recupero di circa mille reperti, fu trovata una foto polaroid della Artemide. Messisi sulle sue tracce, i Carabinieri scoprirono che la statua, alta quasi 120 cm, era stata trovata da alcuni tombaroli nel 1994, durante uno scavo illegale nella zona di Caserta. L’importanza del reperto aveva messo in difficoltà gli scopritori, abituati a gestire pezzi meno “impegnativi”; la statua fu dunque subito ceduta a trafficanti svizzeri di alto livello. Questi cercarono prima di piazzarla in Giappone: un mercato nuovo e molto attratto dall’arte occidentale, sia antica sia moderna. Le trattative non andarono però a buon fine e i trafficanti si rivolsero al mercato statunitense, dove un collezionista di New York si disse disposto a pagare circa 5 miliardi di lire. II compratore chiese anche una copia della statua da esporre in giardino.

Nel frattempo però i Carabinieri, già sulle tracce dei trafficanti, esercitavano una pressione tale che questi, cercando di depistarli, facevano ritrovare, ad Avellino, una copia quasi perfetta dell’originale romano, che era stata eseguita da un abilissimo artigiano della capitale. Un lavoro così efficace, da lasciare inizialmente nel dubbio i Carabinieri ed alcuni esperti. La scultura venne però presentata a Federico Zeri, che subito la riconobbe come falso. A questo punto i trafficanti, avendo compreso di non essere riusciti a depistare gli inquirenti, e sentendosi troppo vulnerabili, decisero di far rientrare la statua in Italia, facendola passare dalla Svizzera. AI collezionista americano, per risarcirlo del mancato affare, fu donata una copia della statua. La storia dei ripetuti viaggi della scultura, prima in Svizzera, poi in Giappone, poi negli Stati Uniti, nuovamente in Svizzera ed infine in Italia, pose pesanti dubbi sull’efficacia dei controlli doganali, e servì a sottolineare ancora una volta la potenza delle coperture di cui gode il traffico illegale di opere d’arte, spesso gestito dalle più potenti organizzazioni criminali, e che le Forze dell’Ordine, i Carabinieri in prima linea, con indomita passione, grande professionalità e l’ausilio delle più sofisticate tecnologie combattono senza campo e con risultati sempre più confortanti.