
Il 12 ottobre 1822 il re Carlo Felice firmò le Regie Patenti, che fissarono il nuovo Regolamento per il Corpo dei Carabinieri Reali. In 10 capitoli, 83 articoli, 631 paragrafi e una serie di allegati, era stabilito ogni aspetto del Corpo. La prima parte si occupava dell'organizzazione, delle prerogative e del personale; la seconda toccava le relazioni del Corpo con le differenti autorità; la terza riguardava i dettagli del servizio; la quarta l'ordine interno e la disciplina. In particolare, venivano fissati alcuni principi rimasti validi fino ai giorni nostri: i carabinieri, tranne che per il servizio di ordinanza, devono sempre essere almeno in due; devono considerarsi in servizio perpetuo, in qualunque circostanza e a qualunque ora; devono sempre mantenere un contegno distinto, urbano, fermo, dignitoso, ma anche imparziale e umano. Il reclutamento era reso più selettivo rispetto al passato. I carabinieri fornivano la scorta alla famiglia reale (agli ordini del Comandante della guardia del corpo) in occasione dei suoi spostamenti e custodivano l'interno dei palazzi reali (questi incarichi avrebbero poi dato luogo alla nascita del corpo dei Corazzieri). Per fidanzarsi e sposarsi, i carabinieri dovevano ottenere l'autorizzazione del proprio colonnello. Questa norma era dettata anche da ragioni sociali: la paga non era sufficiente per mantenere una famiglia; la vita dei carabinieri era difficile e rischiosa e il matrimonio avrebbe potuto creare particolari difficoltà e angosce alla moglie.