Non tutti sanno che...

TRASMISSIONI (Sistemi di- nell'Arma)

La stazione-radio dell'Arma di Monte Amiata (1971).L'Arma ha affrontato il problema delle Trasmissioni in maniera graduale: dai primi impianti radiotelefonici realizzati nel periodo 1945-1946 con materiali di provenienza alleata, alle prime reti radiotelefoniche nel 1956 e via via ai nuclei radiomobili di pronto intervento e alla rete nazionale in ponte radio. Anno dopo anno, l'Arma ha proceduto alla realizzazione delle varie reti e dei numerosi Centri Trasmissioni secondo criteri derivati, di volta in volta, dalle esigenze operative e dalle possibilità offerte dalla tecnica elettronica nelle diverse epoche.

Per parlare di sistema di Trasmissioni significative dell'Arma occorre pertanto risalire agli anni immediatamente successivi alla 2° Guerra Mondiale, con la realizzazione di una rete radiotelegrafica organizzata su due livelli e precisamente:

  • maglia nazionale per i collegamenti tra il Comando Generale e i comandi direttamente dipendenti fino a livello comando di Legione;

  • maglia legionale per consentire i collegamenti della Legione con i Gruppi e i Comandi Intermedi direttamente dipendenti. Per realizzare il citato sistema trasmissivo furono impiegati apparati "surplus alleati" per un totale di 390 stazioni costituiti essenzialmente da:

  • SCR 299 della potenza di 400 W per il collegamenti a grande distanza (maglia nazionale);

  • SCR 191 E 19 MK III per i collegamenti a media e breve distanza (maglia legionale).

I primitivi apparati di trasmissioni dell'Arma (anni '50). Attualmente la sua struttura in questo campo si avvale di tutti i più avanzati sistemi trasmissivi ed informatici.Poiché i predetti apparati operavano tutti sulla stessa gamma di frequenza era possibile, in particolari circostanze, lo scambio diretto di messaggi fra stazioni appartenenti a maglie diverse.

Tale situazione rimase cristallizzata fino ai primi degli anni 60, allorquando fu deciso di realizzare un sistema trasmissivo autonomo, complesso, tecnologicamente avanzato (fino a livello Stazione) ma soprattutto in grado di integrare le varie reti, per consentire un fluido e capillare flusso informativo che dal vertice potesse raggiungere le unità elementari (Stazioni e pattuglie radiomobili) e viceversa.

In tale quadro fu dato inizio ad un poderoso programma realizzativo comprendente:

  • ammodernamento della rete HF mediante la sostituzione degli apparati "surplus alleati" con apparati in BLU (circa 900 stazioni) completamente allo stadio solido, muniti di sintetizzatore per il rapido cambio di frequenza, in grado di realizzare collegamenti in fonia, telegrafia e radiotelescrivente;

  • una rete operativa principale con apparati PROD-EL per realizzare collegamenti telefonici in duplice tra le Legioni e tutti i comandi dipendenti retti da ufficiali (circa 600 apparati);

  • una rete radiomobile operativa in grado di realizzare collegamenti in semplice tra le Centrali Operative, le Stazioni e i Nuclei radiomobili.

I primitivi apparati di trasmissioni dell'Arma (anni '50). Attualmente la sua struttura in questo campo si avvale di tutti i più avanzati sistemi trasmissivi ed informatici.Particolarmente significativa, dal punto di vista tecnico-operativo, fu la realizzazione della rete autonoma in ponte radio che, assumendo la funzione di struttura portante dell'intero sistema trasmissivo, costituiva tra l'altro il mezzo indispensabile per realizzare l'integrazione radiofilo al fine di esaltare la componente operativa dell'intero sistema.

La rete in ponte radio, imperniata su 10 autocommutatori elettromeccanici, fu realizzata con lo scopo di consentire il collegamento multicanale, diretto ed automatico fra tutti i Comandi dell'Arma fino a livello comando di Legione e di Reggimenti inclusi. Essa permetteva collegamenti in fonia e in telescrivente con commutazione automatica. Inoltre, tra il Comando Generale e le Legioni, fu attuato un collegamento in facsimile.
Tale struttura di reti rimase stanzialmente invariata fine degli anni 70.

Le successive pressanti esigenze hanno reso necessario realizzare un sistema di trasmissioni sempre più aderente alle nuove realtà operative, anche in considerazione degli enormi sviluppi verificatisi nel campo dell'elettronica e del sostanziale mutamento delle metodologie realizzative dei materiali.

In tale quadro furono attuate, cronologicamente, le seguenti realizzazioni:

  • estensione della rete in ponte radio ai comandi di Gruppo. Riguardava 100 comandi;

  • sostituzione delle apparecchiature radio delle reti operative con apparati in gamma 400. Le nuove apparecchiature furono studiate come componenti di un intero sistema a carattere nazionale. I primi materiali sono entrati in esercizio nel 1980. Il sistema si incentra su di una stazione fissa di centrale con associata consolle di telecomando governata da microprocessore, alla quale sono collegati un numero variabile di stazioni periferiche fisse, di stazioni periferiche veicolari (autovetture), motocicli, natanti, elicotteri, ecc., di radiotelefoni portatili, di stazioni ripetitrici temporizzate;

  • potenziamento ed ammodernamento della rete in ponte radio, tra cui la realizzazione della rete a commutazione. L'esigenza di disporre di un adeguato numero di canali per far fronte alle aumentate necessità operative ha imposto la trasformazione graduale della rete da 60 a 960 canali.

Per la gestione tecnica della rete è stato realizzato un sistema di Supervisione computerizzato e strutturato su: un Centro di Supervisione provinciale e 10 Centri di Supervisione secondari, tra loro interconnessi.
Il sistema consente di conoscere in tempo reale lo stato di efficienza delle reti in ponte radio, a commutazione di pacchetto, di autocommutazione telefonica e telegrafica.
Tutte le avarie vengono inviate sia al Centro di Supervisione secondario interessato all'evento, che al Centro di Supervisione principale e vengono evidenziate contemporaneamente, su stampante e su videografici a colori.
Per assicurare la massima affidabilità al sistema ogni Centro di Supervisione è gestito da 2 elaboratori DPS6 di cui uno in riserva calda.

La struttura della rete "ARMAPAC" si basa su:

  • nodi e nodini tra loro fittamente collegati che provvedono alla concentrazione ed all'instradamento automatico dei pacchetti di dati;

  • un centro "comando e controllo" per la ricezione degli "allarmi" e conseguente gestione degli interventi;

  • varie porte di accesso ai nodi per la connessione fisica degli elaboratori e dei terminali.

Il supporto trasmissivo della rete dati a commutazione di pacchetto è costituito interamente dalla rete in ponte radio dell'Arma.

La disponibilità di questa potente struttura per trasmissioni dati consente inoltre all'Arma l'attivazione di nuovi servizi interni per una applicazione generalizzata di informatica distribuita:

  • estensione della rete in ponte radio ai comandi di Compagnia e ai Nuclei elicotteri per consentire l'utilizzazione della rete dati, telefonica e facsimile ai minori comandi retti da ufficiali;

  • approvvigionamento di circa: 1100 terminali dati fissi per Stazioni Carabinieri; 1000 terminali dati mobili per autoradio, per l'inserimento nella rete dati "ARMAPAC".

La realizzazione si avvale, quale vettore, della rete radio in gamma 400 Mhz.