Non tutti sanno che...

SEZIONI MOBILITATE DEI CARABINIERI

Nella circolare del Ministero della Guerra del 10 luglio 1877 vennero così chiamati per la prima volta i reparti che l'Arma dei Carabinieri faceva approntare in caso di mobilitazione, per il disimpegno dei compiti di polizia militare al seguito delle truppe operanti.
li testo delle norme relative viene qui riportato, perché costituì di massima l'indirizzo seguito dall'Arma sino allo scoppio della 1^ Guerra Mondiale nella formazione delle sue Sezioni mobilitate:
"Secondo la formazione dell'Esercito di1^ linea (Esercito permanente), e quella che può assumere l'Esercito di 2^ linea (Milizia mobile), le Sezioni Carabinieri Reali occorrenti sarebbero 53 e verrebbero ripartite come in appresso:

Esercito di 1^ linea
Per lo stato maggiore del gran quartiere generale.....sezioni    1
Per lo stato maggiore dell'intendenza generale.........sezioni    2
Per 3 stati maggiori d'armata................................sezioni    3
Per 3 stati maggiori d'intendenza d'armata..............sezioni    6
Per 10 stati maggiori di corpo d'armata..................sezioni    10
Per 20 stati maggiori di divisione...........................sezioni    20

Esercito di 2^ linea
Per 10 stati maggiori di divisione di milizia mobile......sezioni    10
Per la brigata di milizia mobile di Sardegna..............sezioni    1

                                                            Totale sezioni    53

Le Sezioni Carabinieri Reali sono date dalle Legioni territoriali e vengono formate soltanto all'atto della mobilitazione. Le Legioni devono però avere costantemente in pronto gli oggetti di arredamento e di equipaggiamento occorrenti alle sezioni che debbono formare, secondo le prescrizioni contenute nelle Istruzioni per la mobilitazione.
Ogni Legione territoriale deve poter formare le tre sezioni Carabinieri Reali occorrenti al corpo d'armata nel quale ha sede la Legione, più la sezione per una divisione di milizia mobile che alla circostanza può essere formata nel corpo di armata. Le Legioni devono così essere in grado di poter fornire 4 sezioni Carabinieri Reali per ognuna, meno quella di Cagliari che ne fornisce una sola per la brigata di milizia mobile di Sardegna.

Le altre 12 sezioni per gli stati maggiori del gran quartiere generale e dell'intendenza generale e per gli stati maggiori d'armata e d'intendenza d'armata sono date dalle Legioni territoriali di Milano, Verona, Bologna e Firenze in ragione di 3 sezioni per Legione.
Il Comitato dell'Arma dei Carabinieri Reali emanerà disposizioni preventive per assicurare la suindicata formazione delle sezioni, segnatamente per i movimenti di personale che, all'atto della mobilitazione, si presume saranno necessarie da una Legione ad un'altra per le esigenze del servizio territoriale dell'Arma nelle varie provincie del regno
".

Sulla base di tali norme, le Sezioni Carabinieri - a piedi e a cavallo -vennero formate in occasione delle grandi manovre effettuate annualmente dall'Esercito.
Sebbene le predisposizioni sopra riportate non avessero precedenti è però da ricordare che i Carabinieri - sin dalla loro istituzione (1814) - parteciparono costantemente ai fatti d'armi ed alle campagne di guerra nei quali si trovò impegnato l'Esercito nazionale.
La prevista costituzione delle Sezioni Carabinieri mobilitate in caso di guerra ebbe luogo per la prima volta in occasione della campagna italo-turca (1911-1912) allorché il 16 ottobre 1911 vennero inviate in Tripolitania, con il Corpo di Spedizione comandato dal tenente generale Carlo Caneva, quattro Sezioni miste di militari dell'Arma a piedi ed a cavallo.

Nel maggio 1915, alla vigilia della mobilitazione generale relativa alla 1^ Guerra Mondiale, il previsto Reggimento posto al comando del colonnello Antonio Vannugli venne costituito su 9 Compagnie, fornite dalla Legione Allievi e dalle Legioni territoriali di Firenze, Ancona, Palermo, Bari e Napoli; la sua composizione sul piede di guerra venne ultimata nei giorni tra il 22 ed il 28 dello stesso mese a Treviso. Oltre a questa unità vennero mobilitati dall'Arma un Gruppo Squadroni, 168 Sezioni e 257 Plotoni autonomi per un totale di 500 ufficiali e 19.816 sottufficiali e carabinieri. Il Reggimento ed il Gruppo Squadroni costituirono unità d'impiego, mentre le Sezioni e i Plotoni vennero assegnati, per servizi di polizia militare, al Comando Supremo, all'Intendenza Generale, ai Comandi e alle Intendenze d'Armata ed infine ad ogni Comando di Divisione di Fanteria e Cavalleria.

In occasione del conflitto italo-etiopico (1935-1936), dei "Comando Superiore dell'Africa Orientale" fece parte il "Comando Superiore Carabinieri" che gradualmente comprese 55 Sezioni Carabinieri da montagna, 6 a cavallo, 6 miste, 3 Sezioni Zaptiè e 23 Nuclei, oltre a 3.143 Zaptiè e 2.500 Dubat somali, inquadrati in reparti diversi. Verso la fase conclusiva dei conflitto vennero costituite a Roma 4 "Bande autocarrate" - ciascuna articolata su due Compagnie ed un Plotone comando, per un totale di 1.000 uomini - che, dopo essere sbarcate ad Obbia in Somalia il 10 marzo 1936, parteciparono il 24 aprile successivo al combattimento di Gunu Gadu contro il formidabile baluardo presidiato da 30.000 etiopici.
Alle operazioni della 2' Guerra Mondiale l'Arma dei Carabinieri partecipò con 36 Battaglioni, 1 Battaglione Paracadutisti, 1 Squadrone a cavallo, 1 Gruppo autonomo, 19 Compagnie autonome, 1 Nucleo per la base tradotte, 410 Sezioni (miste, alpine, per l'aeronautica, celeri e motorizzate), Nuclei per i vari uffici postali, nonché con Comandi Carabinieri presso i Gruppi di Armate, Armate, Corpi d'Armata, Intendenze, basi navali ed aeree, Divisioni e Brigate.

I reparti, posti tempestivamente in approntamento secondo i progetti di mobilitazione e le richieste dello Stato Maggiore dell'Esercito, entrarono progressivamente nella campagna, a cominciare dal 10 giugno 1940.
I Carabinieri furono presenti su tutti i fronti: su quello occidentale, in Africa Settentrionale, in Africa Orientale Italiana, su quelli balcanici (greco-albanese, albanese-jugoslavo e giuliano-jugoslavo), in Russia, in Corsica e sulle coste dell'intera Penisola, delle isole, delle colonie e dei possedimenti.
Inoltre il Comando Carabinieri per la Marina, comprendente nel 1941 1 Compagnia servizi speciali, 1 Compagnia Ministero Marina, 3 Compagnie Arsenali (La Spezia, Taranto e Pola) e 3 Tenenze, con un organico di 28 ufficiali, 281 sottufficiali e 1.059 militari di truppa, provvide, in collaborazione coi reparti mobilitati dell'Arma presso le varie unità operanti, nonché coi comandi territoriali, ai servizi di polizia militare e di sicurezza nell'ambito stesso della Marina, specie nei porti, arsenali, depositi, opifici, laboratori ed opere di difesa costiera. Tali forze parteciparono anche ad operazioni dirette, in occasione di offensive aeree, navali, attentati e sbarchi da parte del nemico.
Anche presso l'Aeronautica i Carabinieri provvidero ai servizi di polizia militare e di sicurezza, con Nuclei, Drappelli e Sezioni presso le Grandi Unità Aeree.
Per le operazioni svolte dai Carabinieri durante il 2° conflitto mondiale si vedano le voci specifiche.