Non tutti sanno che...

DRAPPELLA

Drappella dello Squadrone Guardie del Presidente della Repubblica (Corazzieri)in dotazione nel 1972.S'indicò con questo termine, sino al secolo XVIII, la "banderuola di drappo" che pendeva dalla cima delle alabarde oppure lo stesso drappo attaccato al corno ed alla tromba.
Successivamente, quando alla tromba vennero sostituiti cordoni e nappe, la drappella rimase a significare la banderuola pendente dalla cima delle lance di cui andavano armati i militari di alcuni Corpi della Cavalleria.
In atto questo termine designa il drappo, ricamato con insegna, adottato per le trombe delle varie Armi dell'Esercito in occasione di cerimonie.
Nell'Arma dei Carabinieri la drappella ornava solamente lo strumento dei trombettieri appartenenti allo Squadrone Carabinieri Guardie del Re, costituito il 7 febbraio 1868, e nel drappo bordato di ricamo in argento era ricamata l'aquila sabauda sormontata dalla corona reale.
Nel giugno 1925 Vittorio Emanuele III concesse all'Arma dei Carabinieri l'autorizzazione a fregiare le sue trombe di drappelle con l'aquila dei Savoia nella ricorrenza del V anniversario dei conferimento della Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Bandiera dell'Arma.

Le prescrizioni relative all'uso delle drappelle stabilirono che esse fossero "( ... ) costituite da un drappo quadrato (0,25 di lato) di tessuto rosso con largo bordo azzurro. orlato e frangiato d'oro. Il drappo porta su una delle facce il fregio dell'Arma ricamato in oro (granata con monogramma del Sovrano), e sull'altra l'Aquila Sabauda in nero. Essa si assicura alla tromba mediante tre nastri di sera azzurra, ed è completato da un lungo cordone di seta pure azzurra, intrecciato d'oro, terminante alle due estremità con due nappe di seta azzurra, circondate di cordoni d'oro.
Potranno essere fregiate di tali drappelle anche le trombe delle Legioni Territoriali e di quella Allievi di Torino e delle Scuole ...
L'uso delle insegne in parola è limitato alle occasioni in cui i militari indossino in servizio armato la grande uniforme, ovvero siano impiegati in servizio d'onore, di scorta, o siano in accompagnamento in servizi dei genere di Ufficiali Generali, ovvero anche di Ufficiali superiori dell'Arma
".

Con circolare n. 545/11, in data 21 agosto 1931, il Comando Generale, in base alle nuove norme diramate dal Ministero della Guerra per dare carattere di uniformità alle drappelle delle varie Armi, dispose che queste avessero la dimensione media di cm. 25x30 e fossero costituite da un drappo di panno rosso con bordo azzurro largo cm. 3,5-4 orlato e frangiato d'oro, portante da un lato il fregio dell'Arma ricamato in oro e dall'altro l'Aquila Sabauda in nero. Stabilì inoltre: "Il drappo si assicura alla tromba mediante tre nastri di seta azzurra ed è completato da un lungo cordone di seta pure azzurra, intrecciato d'oro terminante alle due estremità con due nappe di seta azzurra circondata di cordoni d'oro".

Dopo l'avvento della Repubblica, il Comando Generale dell'Arma, con circolare 527/13 del 23 agosto 1948, diramò le nuove norme ministeriali relative alle drappelle dei Carabinieri, così modificate: - granata dell'Arma in oro, da un lato; dall'altro, aquila stilizzata in argento, circondata da fronde di quercia e uguale a quella dei carabinieri d'alloro in argento; - cordoni e fiocchi con fili rossi e turchini, colori tradizionali dell'Arma; - frange in oro lunghe cm. 5.

Le disposizioni emanate sull'argomento dallo Stato Maggiore dell'Esercito con circolare 4497/061 del 22 dicembre 1981 non hanno apportato varianti che riguardassero le drappelle dell'Arma dei Carabinieri.
In linea generale hanno confermato che le drappelle possono essere offerte da enti o comitati.