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Non tutti sanno che...

CARICA

Termine proprio della Cavalleria, che sta ad indicare la massima andatura alla quale viene lanciato il cavallo a compimento di un'azione militare contro il nemico.
La carica della Cavalleria come operazione strategica determinante risale agli antichi eserciti orientali, a quelli dell'epoca greca e romana, durò nel medioevo, rifulse durante le campagne napoleoniche nelle battaglie che vanno da lena 1804 a Waterloo (1815), poi negli episodi della carica "contro la morte" effettuata dagli Inglesi a Balaclava nel 1854 e dai francesi a Sedan nel 1870, per concludersi con le cariche della Cavalleria italiana sacrificatasi nel corso della 1a Guerra Mondiale.
I reparti a cavallo dell'Arma dei Carabinieri, sempre addestrati alla carica in tempo di pace, hanno avuto modo di distinguersi costantemente nelle cariche effettuate in tempo di guerra, da quella di Grenoble del 1815 a quelle travolgenti di Pastrengo nel 1848, dallo slancio dei loro Squadroni durante il 1° conflitto mondiale all'impeto vittorioso degli Squadroni libici negli anni 1923 e 1924, segnalandosi anche in altre episodiche azioni.

Dai manuali d'Istruzione che addestravano alla carica le unità montate dei Carabinieri, il primo risulta essere quello edito nel 1820, che sotto il titolo "Della carica individuale" stabiliva:

"... Volendo istruire li Carabinieri alla carica individuale, si riunirà il pelottone, che verrà condotto all'estremità di un terreno, che offra uno spazio capace senza ostacoli, e si farà mettere la sciabola alla mano.
Quindi il Comandante del pelottone avrà avvertenza di piazzare un Bass'Uffiziale a cinquanta passi avanti dalla destra del pelottone, un altro sarà a cinquanta passi più lontano sulla medesima direzione, un terzo ad ottanta passi dal secondo, ed il Comandante di pelottone si recherà solo a sessanta passi da qust'ultimo facendo fronte alla truppa; egli piazzerà un trombetta in faccia al Brigadiere di destra del pelottone.

Se farà partire una fila di destra, e di sinistra del pelottone per andare a stabilire l'infasciamento; si comanderà a quella di destra, che trovasi rimpetto al trombetta, di prendere un punto intermedio, affine di marciare diretto su di esso, ed a quella di sinistra di perfettamente conservare l'intervallo del fronte del pelottone, e la stessa andatura della fila di destra; esse si metteranno in moto al passo quando saranno per giungere all'altezza del primo Bass'Uffiziale, questo comanderà di trotto marche; il secondo, quando le due file giungeranno alla sua altezza, comanderà di galoppo marche; il terzo comanderà caricate; a questo comando le due file lanceranno i loro cavalli alla scappata, senza però abbandonarli, e prenderanno la posizione della sciabola nella maniera seguente.

Li Carabinieri di prima riga porteranno la sciabola avanti, il pugno all'altezza degli occhi, il braccio semi-steso, ed il taglio a destra, la lama obliqua, la punta un poco più bassa del pugno.
Li Carabinieri di seconda riga alzeranno la sciabola, il braccio semiteso, il pugno un poco più alto della testa, il taglio della lama indietro, e più alta del pugno un piede all'incirca.
Quando queste due file s'accosteranno a dodici o quindici passi dal trombetta, il Comandante del pelottone comanderà:

1°.    Guardia a voi.
2°.    Pelottone.
3°.    Halt.
Al primo comando li Carabinieri passeranno al trotto. al Comando pelottone, passeranno al passo, e s'arresteranno al comando halt; allora il Comandante del pelottone comanderà a destra riga, e li Carabinieri s'allineeranno in modo che la testa del cavallo del Brigadiere di destra di prima riga tocchi lo stivale sinistro del trombetta.
Tutte le altre file eseguiranno la carica successivamente, principiando dalla destra con gli stessi principii prescritti per le due prime....
".

"L'Istruzione elementare per il Corpo dei Carabinieri", diramata dall'allora Presidente del Comitato (oggi Comandante Generale) dei Carabinieri, Luogotenente Generale Federico Costanzo Lovera De Maria, il 11 marzo 1863, prescrisse dall'art. 992 in poi, sotto la voce "Carica", quanto segue:

" .. plotone carica in ordine unito, ossia in linea, ed in catena, cioè alla sparpagliata; questo secondo ordine verrà indicato colla parola d'uso foraggieri.
Nelle cariche, all'istruttore od al comandante di una frazione qualunque di truppa, è specialmente raccomandato di aumentare l'andatura per gradi, con che il movimento riesce più corretto, i cavalli si mettono a poco a poco in lena, e cavalli e cavalieri preparano i loro organi ai movimenti violenti che la carica esige. Devesi poi aver in mira che i cavalli siano nel massimo grado di velocità al momento di piombare sul nemico, od al momento in cui si arriva sul punto dove si suppone che il medesimo sia.

Vi sono circostanze in cui non si può spingere un plotone od altra frazione di truppa alla carica colla suggerita ed indicata gradazione di andatura, ma questo è un caso affatto eccezionale che succede allor solo che si scopre il nemico a poca distanza.
La riuscita di una carica dipende dal valore individuale, ma questo valore poggia in massima parte sulla confidenza che gli individui hanno nelle loro armi e nei loro cavalli, e sulla cognizione della loro forza. Questa confidenza è il frutto di appropriati e ben diretti esercizi; mentre la cognizione è effetto di una ben approfondita istruzione teorica.


CARICA IN LINEA
... E' necessario di esercitare colla massima cura i cavalli alla carica, senza ripetere soverchiamente però tale movimento per non cagionare danno ai cavalli.
L'istruttore mentre ripete ai cavalieri i principii già insegnati nell'istruzione individuale, loro fa conoscere che devono seguire, nel caricare, linee parallele a quelle tenute dalle file di fasciamento, e rimanere sempre alla stessa altezza fra loro.
Esige che i carabinieri si mantengano agiati nelle file, onde i cavalli non si inquietino dall'essere troppo stretti ed impacciati nei movimenti.

Prescrive che, nel caricare, i carabinieri debbono avanzare alquanto il petto; sentire appoggio un po' maggiore sulle staffe, rimanendo tuttavia col sedere in sella; avanzare un poco la mano sinistra, in modo che, mentre lasciano sufficiente libertà ai cavalli, rimangano egualmente padroni dei medesimi ad ogni occorrenza, e possano maneggiare con scioltezza la sciabola. A meglio che il secondo rango si trovi piuttosto più distante dell'ordinario dal primo, che troppo vicino al medesimo.
Raccomanda finalmente che non cambino l'andatura prima del comando, che al galoppo mantengano la cadenza del galoppo di manovra, che non si abbandonino alla carica se non al comando caricat.

Ricorderà pure che il plotone deve mantenersi unito, per cui devono essere trattenuti i cavalli più focosi e devonsi spingere i pigri essendoché il successo d'una carica in linea dipende essenzialmente dall'urto che dà simultaneamente una massa di uomini e cavalli.
Al comando caricat il serram si porta sulla linea dei primo rango dalla parte destra.
Date le quali indicazioni l'istruttore fa eseguire il movimento.
Per far seguire la carica in linea, l'istruttore fa segnare la linea opposta in distanza di 250 passi ad un dipresso, da due cavalieri che si fanno ~te ad intervallo di plotone.
L'istruttore fa trarre la sciabola e comanda:

1°.    Per la carica.
2°.    Plotone avanti
3°.    Guid a destr (o sinistr).
4°.    Marche.
Al primo comando si aggiustano le redini.
Al comando
marche, il plotone si metto in moto, e quando ha marciato 20 passi, l'istruttore comanda:
1°.    Di trotto.
2°.    Marche.
Carabinieri in "carica in foraggieri".
Quando ha marciato 60 passi, comanda:

1°.    Di galoppo.
2°.    Marche.
Percorsi altri 60 passi, l'istruttore comanda:
Caricat.
A tale comando si spingono i cavalli alla carica, e rispettivamente in ogni rango si prende la posizione particolarizzata per ciascuno di essi nell'istruzione individuale a cavallo. Quando il plotone giunge alla distanza di 20 passi dai campioni, l'istruttore comanda:
1°.    Guardavoi.
2°.    Plotone.
3°.    Alt.
4°.    Destr (o sinistr)-Riga
5°.    Fissi.
Al comando guardavoi i cavalieri portano la sciabola alla spalla.
Al comando plotone passano al trotto.
Al comando alt sifermano.
Al quarto comando s'allineano dalla parte indicata.
Al quinto rivolgono le teste dirette.


CARICA IN FORAGGIERI OSSIA ALLA SPARPAGLIATA
La carica in foraggieri potrà supporsi controfanteria, o contro cavalleria sparsa, o contro artiglieria, o contro cacciatori riuniti in piccole frazioni.
A seconda della posizione del plotone, relativamente al punto sul quale deve caricare, esso aprirà le file a destra, od a sinistra, o dal centro, dirigendosi sulla truppa presa di mira. A norma delle circostanze si termina la carica coll
'Alt, col Caracollo, colla suoneria della Marcia in ritirata o col Serratruppa del plotone ossia Riunione al loro Capo.

A seconda della distanza in cui il plotone si trova dal nemico, il comandante prenderà norma per l'andatura colla quale farà stendere i foraggieri"
Per quanto sarà possibile non farà mai prendere una andatura più forte prima che il plotone sia intieramente disteso, per modo che l'indicazione di aumento d'andatura serva come d'avviso ad ogni cavaliere di raddrizzare il cavallo e marciare direttamente.

Dai 250 ai 300 passi dal nemico, il plotone si stenderà al passo, e quindi progressivamente l'istruttore per mezzo della suoneria gli farà prendere il trotto, indi il galoppo, e da ultimo la carica.
Dai 180 ai 200 passi si stenderà al trotto, dai 100 ai 130 si stenderà al galoppo.
L'istruttore ricordando bene le avvertenze sovra espresse, volendo esercitare il plotone nelle cariche in foraggieri, lo condurrà all'estremità d'uno spazioso terreno facendosi seguire da un trombettiere; quindi posta mano alla sciabola indicherà da qual parte intenda stendere il plotone, e darà il comando:

1° Plotone avanti dal centro (o dalla destra) oppure dalla sinistra in foraggieri; ovvero plotone avanti dal centro (o dalla destra) oppure dalla sinistra in foraggieri di trotto o di galoppo.
2° Guid al centro (o a destra, ovvero sinistr secondo i casi).
3° Marche (il trombettiere a questo comando suona il segnale stabilito)
Al terzo comando, supposto che si debbano aprire dal centro, l'istruttore indica le file che devono vegliare le prime ad aver il richiesto intervallo; Le file di destra obbliquano a destra; quelle di sinistra obbliquano a sinistra; quelle dei centro, quando hanno 10 passi d'intervallo fra loro, marciano dritto, mantenendo un'andatura moderata, mentre tutte le altre l'allungano onde tenersi allineate sul centro, e continueranno in quella direzione finché abbiano acquistato l'intervallo di 10 passi, indi raddrizzano i cavalli. I cavalieri di secondo rango, tosto che il ponno, entrano alla sinistra del capofila e si tengono ad un passo circa dal medesimo. Quando il plotone è steso, il comandante farà suonare la successiva andatura, e si atterrà pel rimanente a quanto più sopra stabilito.
Al segnale della carica il serrafila si porta in linea.
Qualora l'istruttore volesse stendere il plotone da un 'ala, non allontanandosi dai principii sovra stabiliti, dà per l'applicazione dei medesimi gli occorrenti comandi. Il comandante i foraggieri nel momento in cui i cavalieri caricano si terrà a 25 o 30 passi dietro al centro ...
".