Non tutti sanno che...

CAMPAGNA ITALO-TURCA (I Carabinieri nella-, 1911-1912)

Il capitano Federico Craveri, qui con i gradi di ten. colonnello, fu il primo ufficiale a mettere piede a Tripoli il 5 ottobre 1911.Tra il 1903 ed il 1909 il Governo Giolitti aveva stipulato con la Francia, l'Inghilterra e la Russia una serie di accordi volti alla salvaguardia della posizione dell'Italia nel Mediterraneo e nei confronti dei Balcani. In forza di tali accordi, da un lato si consentiva l'espansionismo francese in Marocco, dall'altro si garantiva lo "statu quo" balcanico e, quel che più conta, si riconoscevano gli interessi italiani in Libia.

Quando poi la Francia ebbe occupato nel 1911 il Marocco, il Governo italiano ritenne di non poter differire più a lungo la conquista della Libia, anche nel timore di essere preceduto da un possibile improvviso colpo di mano tedesco in Tripolitania. D'altra parte la Turchia, del cui impero la Libia era parte, messa in allarme, aveva reagito con una serie di provvedimenti a danno dei residenti italiani in quella regione. Il 28 settembre 1911 venne quindi inviato un "ultimatum" all'impero turco ed il 29 vi fu la dichiarazione di guerra.

Il 5 ottobre le prime truppe italiane, agli ordini dell'ammiraglio Umberto Cagni, sbarcarono a Tripoli dalle unità della nostra seconda Squadra navale. Al seguito dei soldati venne inviato anche il capitano dell'Arma Federico Craveri, richiamato appositamente dalla posizione ausiliaria, allo scopo di organizzare il servizio d'ordine e di sicurezza nelle zone occupate. Egli costituì in poco tempo un'efficiente forza di polizia a piedi ed a cavallo con marinai italiani, militari della Gendarmeria ed agenti della Polizia turca rimasti a Tripoli per la tutela dell'ordine pubblico.
Il 16 seguente fu inviato in Tripolitania un Corpo di Spedizione agli ordini del tenente generale Carlo Caneva; di esso facevano parte quattro Sezioni mobilitate dell'Arma, composte di militari a piedi ed a cavallo, con il compito specifico di espletare servizi speciali di guerra, cioè le scorte, le ordinanze ed il servizio di corrieri postali, oltre che di garantire il servizio di sicurezza nei centri abitati.
Il 21 ottobre 1911 giunse a Tripoli una missione di ufficiali dei Carabinieri guidata dal colonnello Enrico Albera . Ne facevano parte due maggiori, tre capitani ed otto sottufficiali; la missione aveva l'incarico di programmare l'organizzazione del servizio dell'Arma in tutta la Libia.

Tripoli (1912): un ufficiale e alcuni sottufficiali del contingente dell'Arma in Libia.Il giorno seguente il capitano dei Carabinieri Ettore Lodi, designato dal colonnello Albera, assunse il comando del personale indigeno già organizzato dal Craveri. Sempre nello stesso giorno cominciò a funzionare un Comando Superiore dei Carabinieri retto dal colonnello Albera, il quale affidò l'attuazione pratica del servizio di polizia, a Tripoli e nelle adiacenze, al maggiore Balduino Caprini.
Intanto nell'oasi attigua alla città, ove si erano ritirate sparpagliandosi le forze turche, era scoppiata un'aspra rivolta delle popolazioni arabe indigene, fomentata dai Turchi che avevano proclamato la guerra santa. Il 23 e 24 ottobre avvenne il sanguinoso combattimento di Sciara-Sciat, sobborgo a circa 2 km ad est di Tripoli. La battaglia si accese improvvisa alle 8,30 dei mattino; contemporaneamente la sommossa esplose anche in Tripoli, dove i rivoltosi cominciarono a sparare, nei vicoli e dalle terrazze delle case, sui reparti italiani.

I militari dell'Arma presero parte alle operazioni per domare l'insurrezione in città e respingendo tempestivamente un'infiltrazione dall'esterno operata da nuclei di arabo-turchi, che erano riusciti a superare le trincee italiane e tentavano di penetrare in Tripoli. Costoro vennero infatti fermati dai Carabinieri del maggiore Cicognani sulla "Piazza del Pane" e quindi dispersi o catturati.
Anche nella difesa di Sciara-Sciat si distinsero i militari dell'Arma, partecipando con l'Ilo Reggimento Bersaglieri alla battaglia, nel corso della quale quattro carabinieri caddero sul campo.
Il I' novembre del 1911 giunsero in Tripolitania due Sezioni dell'Arma, inviate dalle Legioni di Firenze e Torino, forti complessivamente di 100 carabinieri al comando di due ufficiali subalterni. Il 3 seguente fu quindi possibile dar vita alla Divisione Carabinieri di Tripoli, agli ordini dei maggiore Caprini, suddivisa in due Compagnie.
Con l'arrivo di altre 4 Sezioni, mobilitate una dalla Legione di Milano, una da quella di Bologna e due dalla Legione di Palermo (200 carabinieri complessivamente), avvenuto il 4 novembre, si rinforzarono le due Compagnie, che furono cosi in grado di intensificare il servizio di vigilanza in città e nei sobborghi.

Un autocolonna composta da Carabinieri Zaptie' durante una missione esplosiva nel retroterra libico (1915).A Bengasi alla Sezione mobilitata presso la 2a Divisione si aggiunsero altre due, inviate il 5 novembre dalle Legioni di Roma e Cagliari. L'incremento di personale consentì di procedere al disarmo della popolazione, sia nell'agglomerato urbano che nell'attiguo palmeto dei Sabri. Venne quindi potenziato il servizio d'istituto che poté essere svolto con maggiore capillarità ed efficacia.
Il 12 novembre a Tripoli fu istituita una 3a Compagnia, di stanza nel Castello, a disposizione per il servizio di rinforzo e di sicurezza in caso di allarme in città, nonché per fornire due Sezioni di guerra ai Quartieri Generali dei Comandi dalla 3a Divisione speciale e del Corpo d'Armata speciale di recente costituzione.
Il 18 seguente giunsero altri 150 carabinieri, con i quali fu possibile rimpiazzare gli organici delle due Sezioni di guerra e distaccare un reparto per provvedere al servizio d'istituto nel vicino presidio di Homs. Si poté infine allestire una 4a Compagnia nel villaggio della Dhara, accantonata a Pressa Hassan, per il controllo e la sicurezza dell'oasi sita a tergo delle trincee difensive italiane ivi dislocate e per la vigilanza sulle retrovie.

A questo punto divampò un'epidemia di colera, per cui, ai già numerosi servizi espletati dall'Arma in ogni settore della vita sociale, si aggiunse l'opera indispensabile di soccorso che i Carabinieri prestarono alle popolazioni colpite dal morbo.
Il 26 novembre 1911 si riaccesero i combattimenti sulla linea Henni-Sidi Messri, ai quali parteciparono anche i Carabinieri della Sezione di guerra presso la Y Divisione speciale. Le truppe italiane attaccarono le linee arabo-turche alle 9,20 del mattino.
La manovra italiana e lo slancio dei soldati determinarono verso le ore 16,00 il ripiegamento nemico verso il villaggio di Ain Zara ed il rafforzamento delle nostre posizioni sulla fronte MessriHenni-Sciara Sciat-mare.
Anche in Cirenaica, proseguendo l'opera di penetrazione, si dimostrò necessaria la determinazione dei militari dell'Arma.

A Derna, occupata il 4 novembre da reparti di Marina e dell'Esercito, il 24 successivo sbarcò un nucleo di Carabinieri e il 30 dello stesso mese giunse la Sezione mobilitata, inviata dalla Legione di Napoli, addetta alla 4 a Divisione speciale. L'Arma poté quindi pienamente assicurare, oltre ai servizi speciali, anche quello d'istituto nella città e nei suoi dintorni.
Dopo una momentanea stasi delle operazioni il Corpo di Spedizione riprese nuovamente l'iniziativa in Tripolitania concentrando gli sforzi verso Ain Zara.
All'alba del 4 dicembre il Corpo d'Armata speciale iniziò l'attacco su tre colonne; la battaglia si svolse violenta sino alle ore 16,00, poi la resistenza nemica fu spezzata e gli arabo-turchi i in fuga. I Carabinieri delle Sezioni di guerra presero parte 7a ai combattimenti e, nei giorni immediatamente successivi, si adoperarono per la raccolta e la sorveglianza dell'ingente bottino. Essi provvidero altresì ad avviare i numerosi prigionieri nelle retrovie, snidando i cecchini che ancora sparavano tra le palme.

Mentre continuavano le operazioni militari l'Arma si inseriva sempre più nel tessuto sociale dei Paese, garantendo con la sua presenza l'ordine pubblico e conquistandosi la stima degli indigeni. Dal 4 gennaio 1912 iniziò a funzionare a Tobruk un servizio di corriere svolto dai Carabinieri; il 5 successivo fu istituita a Tripoli una Divisione di Polizia nella quale confluì il personale già appartenuto alla Polizia indigena al servizio dei turchi e sino ad allora alle dipendenze dell'Arma.
Il 10 seguente giunsero in Tripolitania 29 zaptiè eritrei, scelti tra gli elementi musulmani più fidati e meglio qualificati professionalmente, i quali, soprattutto per affinità di religione, erano in grado d'ispirare fiducia nella popolazione tripolina. I migliori tra essi furono poi destinati, quali istruttori, alla Scuola Allievi Zaptiè, istituita il 1° febbraio ed il 13 marzo ufficialmente denominata Compagnia Allievi Zaptiè della Libia.

Per assolvere il servizio territoriale in Cirenaica, tra il dicembre 1911 ed il gennaio 1912 vennero istituite: a Bengasi, 1 Compagnia 3 Tenenze, 7 Stazioni, 3 Posti di riconoscimento ed 1 Reparto a cavallo per i servizi mobilitati; a Derna, 1 Compagnia, 1 Sezione e 5 Stazioni. Il 22 gennaio fu inoltre inviata a Tobruk una Sezione mobilitata dalla Legione di Bari, che provvide a rinforzare il servizio d'istituto in quella città. L'8 febbraio venne abolito il Comando Superiore dei Carabinieri che, di fatto, già aveva cessato di funzionare sin dal 6 gennaio precedente, a seguito dei trasferimento del colonnello Albera alla Legione di Napoli. Il Comando della Divisione Carabinieri, che già aveva la direzione del servizio d'istituto, assunse anche quella dell'organizzazione dell'Arma in Tripolitania.

Intanto le ostilità proseguivano in Tripolitania, con la seconda battaglia di Ain Zara, e in Cirenaica con il secondo combattimento di Sidi Abdalla.
Entrambi i fatti d'arme, ai quali parteciparono anche i Carabinieri, si risolsero sfavorevolmente per gli arabo-turchi. Un ulteriore incremento agli organici dell'Arma in Libia venne dato dall'arrivo in Africa, sin dal 13 febbraio, di 85 carabinieri congedati fattisi richiamare per la durata della guerra, al comando del capitano dell'Arma in posizione ausiliaria Adolfo Rey. Tale aumento di forza permise il 6 marzo di istituire nel presidio di Homs un comando di Compagnia in servizio territoriale. Fu inoltre risolto il problema amministrativo, venutosi a creare dalla dipendenza delle Sezioni che formavano la Divisione Carabinieri di Tripoli e quelle dislocate in Cirenaica, dalle diverse Legioni che le avevano inviate e di cui costituivano altrettanti distaccamenti. Il 7 marzo, infatti, con dispaccio n. 4182, il Ministero, accogliendo la proposta del Comando di Divisione, dispose il passaggio del personale dell'Arma in Libia nella forza della Legione di Napoli, alle dipendenze della quale fu posta anche la Divisione di Tripoli.

Il 12 marzo 1912 le operazioni militari ebbero una fase saliente in Cirenaica con la battaglia delle Due Palme, oasi a quell'epoca non molto distante dalla linea fortificata italiana posta intorno a Bengasi. Le forze arabo-turche vi si appoggiarono per tentare un attacco generale alla città. Il generale Ameglio, comandante della piazza bengasina, decise di passare al contrattacco ed investì l'oasi con manovra avvolgente determinando lo sbandamento degli arabo-turchi, che lasciarono sul campo 745 morti.
La partecipazione alla battaglia da parte dei carabinieri di Bengasi è testimoniata dalla Medaglia d'Argento al Valor Militare concessa alla Memoria del vice brigadiere Bartolomeo San Lorenzo, nonché dalle Medaglie di Bronzo al Valor Militare conferite ai militari Domenico Rizzotto, Eugenio Lattanzi, Attilio Colombo Rainieri e Isacco Iacobella.

Per quanto riguarda il servizio d'istituto, nel marzo 1912 avvennero importanti cambiamenti ed innovazioni strutturali dei Comandi della Tripolitania. Il 13 del mese infatti la Divisione Carabinieri di Tripoli modificò il proprio scompartimento territoriale con la soppressione della Y Compagnia, la quale, come si ricorderà, non aveva giurisdizione propria, ma espletava servizi di rinforzo. Le rimanenti tre Compagnie vennero poi denominate: Interna (già 2a), Esterna 1a (già 1a), Esterna 2a (già 4a), mantenendo esse inalterato il territorio di competenza.
Contemporaneamente alla Compagnia di Homs, istituita il 6 marzo, si aggiunsero le Tenenze di Tagiura, di Ain Zara e la Sezione di Gargaresc.
Poiché intanto la guerra continuava nel deserto libico con buoni risultati di valore tattico, ma insufficienti per la definitiva risoluzione dei conflitto, il Governo italiano decise di spostare le operazioni in un settore più delicato per la Turchia, le isole dell'Egeo. Il 4 ed il 5 maggio 1912 le truppe del generale Ameglio sbarcarono quindi a Rodi, occupando poi via via tutto l'arcipelago del Dodecanneso. Facevano parte del Corpo di Spedizione due Sezioni Carabinieri mobilitate delle Legioni di Torino e Roma, rispettivamente al comando dei tenenti Pietro Rubino e Guido Mattea.

Durante l'occupazione di Rodi avvenne il combattimento di Psithos, villaggio fortificato nell'interno dell'isola, ove si era asserragliata la locale guarnigione turca agli ordini del maggiore Abdullah Bey. La mattina dei 16 maggio le colonne italiane investirono la piazzaforte conquistandola dopo un breve ma aspro combattimento. Allo scontro presero parte i Carabinieri del tenente Mattea il quale, già distintosi nella battaglia delle Due Palme, ebbe per questo fatto d'arme la Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
A seguito dell'occupazione di Rodi e di Misurata, borgo sulla costa orientale tripolina, l'Arma di Libia assunse nell'agosto 1912 il seguente nuovo scompartimento territoriale:

Tripolitania
Divisione Carabinieri di Tripoli, cui competeva la direzione ed il coordinamento del servizio su tutto il territorio libico; 4 Compagnie (Allievi Zaptiè in Tripoli, Tripoli, Homs, Misurata); 2 Tenenze (Tripoli, Tagiura); 2 Sezioni (Parco Aerostieri, Dabra).

Cirenaica
2 Compagnie (Bengasi, Derria); 5 Tenenze (Diretta Bengasi, Diretta Derna, Bengasi, Dema, Tobruk); 1 Sezione (Berka).

Rodi
1 Compagnia (Rodi Egeo); 11 Tenenze (Rodi Porto, Rodi Interna, Rodi Esterna, Kastellos, Lindos, Patmos, Limi, Scarpanto, Calimmo, Stampalia, Kos).
Frattanto il corso della guerra ebbe una svolta decisiva. L'apertura del nuovo fronte sul mare Egeo, con la conseguente diretta minaccia al territorio metropolitano turco, costrinse infatti l'impero ottomano ad aprire trattative diplomatiche.
Il 18 ottobre 1912 ad Ouchy, sobborgo nei pressi di Losanna, venne quindi firmato il trattato di pace, con il quale veniva riconosciuta la sovranità italiana sulla Libia.
Cessate le ostilità, l'Arma procedette al definitivo assetto territoriale delle regioni africane acquisite, organizzando i comandi ai vari livelli in una struttura operativa stabile.
Il 27 marzo 1913 venne infatti istituita la Legione Carabinieri della Libia ed il 20 giugno successivo alla Divisione di Tripoli se ne aggiunse un'altra a Bengasi. Questa divenne poi autonoma e il 22 gennaio 1914 la Legione di Libia assunse la denominazione di Legione Carabinieri della Tripolitania, comprendente le Divisioni di Tripoli e Misurata.

Nel marzo 1915 furono soppresse la Legione della Tripolitania e la Divisione di Misurata, per cui anche per la Tripolitania si ebbe una Divisione autonoma.
Al termine della campagna vennero sciolte le Sezioni mobilitate, il cui personale passò ai comandi territoriali già in funzione. Le due Divisioni di Tripoli e Bengasi avevano alle dipendenze ognuna circa 70 comandi, dei quali una quindicina retti da ufficiali.

Il complesso dell'opera svolta dall'Arma in Africa Settentrionale meritò alla sua Bandiera una Medaglia d'Argento al Valor Militare.