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Il Forestale n. 68  22-05-2012  10:52  Pagina 6









                                                           Sfide e strumenti nuovi per
                    l 1992 è l’anno della legge che disciplina i reati
                    relativi all’applicazione in Italia della  il Corpo forestale dello Stato
                    Convenzione sul commercio internazionale delle  nella tutela delle specie
                I specie animali e vegetali in via di estinzione. Un  in via d’estinzione
                provvedimento per tanto tempo atteso che rendeva di  La legge 7 febbraio 1992, n. 150, è la norma
                fatto operativa la Convenzione di Washington entrata  che ha reso operativa la Convenzione di
                in vigore in Italia ben 12 anni prima e che affida al  Washington sul commercio internazionale di
                Corpo forestale importanti compiti di autorità ammini-  specie minacciate (1973) in Italia. Basterebbe
                strativa, nonché concreti strumenti di tutela penale per  solo questo assunto per sancirne la rilevanza, in
                debellare il drammatico e lucroso traffico illegale di spe-  termini di allineamento del nostro Paese ai
                cie animali e vegetali in via di estinzione, causa di  principi di uno sviluppo economico, attento e
                compromissione di interi habitat naturali. Quando,  rispettoso delle risorse naturali, che la
                venti anni fa, cominciammo a fare i conti con questa  Convenzione aveva già attuato anticipando, di
                nuova disciplina, molti pensarono che si trattava quasi  fatto, la teorizzazione del concetto generale di
                di una campagna pubblicitaria. Qualcuno ricorderà le  “sviluppo sostenibile”. Ma, per il Corpo fore-
                code di cittadini davanti agli uffici del Corpo forestale  stale dello Stato, la legge 150 costituisce
                per denunciare il possesso della tartarughina o del sou-  certamente qualcosa di speciale; essa gli attri-
                venir esotico. Pochi subito compresero che l’effettiva  buisce compiti di prestigio, sia a livello
                importanza di quella legge e la ben più importante nor-  nazionale che internazionale, qualificandolo
                mativa internazionale che la sosteneva erano il frutto di  quale autorità nazionale preposta ai controlli
                un approccio radicale nei confronti dell’ambiente, le cui  sull’attuazione della Convenzione - in ambito
                basi erano state scritte anni addietro e ribadite nella  territoriale e doganale- al rilascio delle relative
                Conferenza di Rio. Si trattava di salvare le specie e gli  certificazioni, alla irrogazione delle sanzioni
                habitat più belli e compromessi del mondo in modo con-  fino alla conservazione dei reperti confiscati
                creto e senza blocchi ideologici.
                Le forze in gioco e le connessioni economiche erano e
                sono ancor oggi da capogiro. Il valore complessivo dei
                prodotti di specie selvatiche importati viene globalmente
                stimato sui 350 miliardi di dollari. La maggior parte
                di questo mercato è legale e sostenibile. La tendenza del
                traffico illegale si aggira invece tra i 10 e i 20 miliardi
                di dollari l’anno. Ogni anno otto milioni di esemplari di
                specie animali e vegetali rare vengono prelevati dal loro
                ambiente e immessi sui mercati clandestini. L’Italia
                come altri paesi sviluppati ad alto tenore di vita tende a
                favorire un andamento crescente del consumo delle risor-
                se naturali. È infatti il primo mercato al mondo per il
                commercio di pelli di rettile, ma anche il mercato del
                legname raro è uno dei più fiorenti. Un quadro sinteti-
                co che è però sufficiente a far comprendere l’ordine di
                grandezza del settore. La parole d’ordine per riuscire a
                garantire conservazione e utilizzo sostenibile di queste
                risorse fortemente limitate si chiama coordinamento. Gli
                autorevoli interventi che seguono sono, oltre che il giusto
                tributo a questa importante ricorrenza, anche la testi-
                monianza concreta dell’efficacia di questa preziosa e
                sperimentata sinergia istituzionale sia nazionale che
                internazionale.                             © Ufficio Stampa Cfs
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