Page 5 - Forestale N. 66 gennaio - febbraio 2012
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Ma quale è l’obiettivo principale del nostro  ve che vogliono competere sui mercati. La
          Paese?                                    Politica agricola comunitaria deve, dunque, ripor-
          È quello di rimettere al centro della PAC l’impre-  tare l’attenzione sull’impresa agricola produttiva.
          sa agricola che produce per il mercato e giungere  Confido comunque che, attraverso un dialogo
          a un modello di politica che sia flessibile e fun-  puntuale e costruttivo, si possa giungere a delle
          zionale ai bisogni delle imprese produttive,  modifiche del modello di PAC proposto dalla
          evitando un modello di aiuti impostato sul mero  Commissione europea.
          assistenzialismo. Inoltre, l’accentuarsi di fenome-  A questo proposito vorrei ricordare il caso del
          ni quali la volatilità dei prezzi e la globalizzazione  cosiddetto “pacchetto latte” che, nel corso dei
          dei mercati richiedono una politica che abbia  passaggi affrontati nell’ambito del trilogo, è stato
          strumenti rapidi ed efficaci per la gestione delle  sensibilmente modificato. Un risultato molto
          crisi e che stimoli la competitività delle imprese  apprezzato dalle aziende italiane del settore.
          agricole. Queste esigenze non possono essere tra-
          scurate nella riforma della PAC. E poi l’erogazione  Quale ruolo può giocare l’agricoltura in que-
          dei contributi tra gli Stati membri sembra basarsi  sta fase di crisi economica?
          quasi esclusivamente sul criterio della superficie  L’agricoltura costituisce un settore strategico ed è
          agricola, non considerando altri parametri econo-  anche una delle basi dell’economia nazionale. Ma
          mici. Tale impostazione risulta inaccettabile per un  dobbiamo far sì che l’immagine dell’agricoltura
          Paese come l’Italia che, con una superficie agrico-  del nostro Paese si svincoli il più possibile da
          la di appena il 7 per cento rispetto al totale  quella di un sistema economico marginale e non
          europeo, riesce a produrre circa il 13 per cento del  competitivo. Viceversa dobbiamo mettere in
          valore della produzione agricola complessiva  risalto la grande vitalità sia dal punto di vista eco-
          dell’Unione europea, grazie all’impegno e alla  nomico, sia della valorizzazione del territorio,
          capacità dei nostri imprenditori.         della salvaguardia dell’ambiente e del turismo ad
                                                    essa collegato, che costituisce a sua volta un altro
          Lei ha detto che queste condizioni sembrano  dei nostri principali fattori di sviluppo. Senza
          essere più funzionali alla proprietà fondiaria.  un’agricoltura viva ed attiva sul territorio anche
          Sì, specialmente a quella che decida di dismettere  l’ambiente e il turismo potrebbero avere delle
          l’attività dell’impresa e non certo alle aziende atti-  ricadute molto negative.

































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