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illegalità ambientale


          paralisi delle attività di demolizione.  fia. È scientificamente dimostrato,  rapporto, confermano la gravità del-
          Certo, non mancano le eccezioni po-  sulla base ormai di  innumerevole in-  la situazione nel settore dei rifiuti:
          sitive: la ripresa degli abbattimenti  dagini (una per tutte, quella sulla Sa-  sono  4.866  le  discariche  abusive
          delle torri del Villaggio Coppola;  lerno - Reggio Calabria condotta dal-  censite in Italia dal Corpo Forestale
          l’abbattimento, grazie ai finanzia-  la Procura distrettuale antimafia di  dello Stato, per una superficie com-
          menti concessi dal Ministero del-  Catanzaro) che quando i clan metto-  plessiva di ben 19 milioni di metri
          l’ambiente, dell’ecomostro di Copa-  no le mani sulle opere pubbliche lo  quadrati, quattro milioni in più ri-
          nello, in Calabria; le demolizioni  fanno a scapito della qualità dei la-  spetto al dato del primo censimento,
          eseguite, nel 2002 e in questi primi  vori eseguiti, della sicurezza dei can-  realizzato nel 1986; particolare si-
          mesi del 2003, in comuni grandi e  tieri e di chi ci lavora, figuriamoci del  gnificativo, diminuisce invece il nu-
          piccoli o quelle decise e coordinate  rispetto dell’ambiente.         mero dei siti illegali (erano 5.978
          dall’autorità giudiziaria, come è av-  Comunque il problema non è so-  sempre  nel 1986).
          venuto in provincia di Cagliari. Ma  lo quello dell’abusivismo edilizio…  Non solo brutte notizie in que-
          si tratta di eccezioni, rispetto alla  Anche dal fronte del ciclo illegale dei  st’ultima edizione del Rapporto Eco-
          realtà.                            rifiuti, le notizie che arrivano non so-  mafia 2003. Sembra alleggerirsi, in-
             Anche il numero dei clan coin-  no confortanti, per usare un eufemi-  fatti, la pressione illegale sul nostro
          volti nelle diverse “filiere” dell’eco-  smo. Tra il 2002 e il gennaio del 2003,  patrimonio culturale; diminuisce il
          mafia è cresciuto, passando a 158,  49 persone sono state arrestate per or-  numero di furti registrati dai carabi-
          sette in più rispetto al precedente  ganizzazione di traffico illecito di ri-  nieri del Comando patrimonio cul-
          rapporto.                          fiuti, 177 sono quelle denunciate; 36  turale (erano 2.090  nel 2001 contro
             Ascanso di equivoci, non si trat-  le società coinvolte; 12 le regioni in-  i 1.539 del 2002). Ancora più signi-
          ta ovviamente di ridurre le risorse  teressate dai traffici illegali.   ficativa è la flessione che si registra
          pubbliche da destinare al Mezzo-     La quantità di rifiuti che continua  sul numero di illeciti in materia am-
          giorno, che ha sicuramente bisogno  a sparire dalla sempre difficoltosa  bientale  registrato  complessiva-
          di infrastrutture, e dunque di inve-  contabilità del settore, del resto, è  mente  dalle  forze  dell’ordine  nel
          stimenti. Quello che lo Stato non può  davvero impressionante: una mon-  2002: 19.453 infrazioni contro le
          permettere è che queste risorse fini-  tagna, alta 120 metri per tre ettari di  31.201 del 2001 (pari al 37,7% in
          scano per alimentare, anche in base  base, pari a 11,2 milioni di tonnella-  meno). È comunque troppo presto
          a una fitta ragnatela di convenienze,  te di rifiuti.                 per affermare che nel nostro paese si
          i monopoli imprenditoriali della ma-  Altri numeri, raccolti in questo  registra, finalmente, una contrazio-
                                                                                ne della cosiddetta illegalità diffusa.
           G. Castiglia - Ag. Ecofor/CFS                                          Ecco, allora, la proposta: avvia-
                                                                                re, nel Governo e in Parlamento,  un
                                                                                confronto serrato, nei tempi e nei
                                                                                contenuti, per definire quali siano i
                                                                                reati ambientali che meritano, vista
                                                                                la loro pericolosità, di essere inseri-
                                                                                ti  nel nostro Codice penale. Poche
                                                                                fattispecie,  come si dice in gergo,
                                                                                chiare e misurate. E per il resto un
                                                                                adeguato sistema di sanzioni ammi-
                                                                                nistrative.
                                                                                  Oggi, il progressivo orientarsi
                                                                                delle forze dell’ordine verso la qua-
                                                                                lità dei reati su cui si indaga piutto-
                                                                                sto che sulla loro quantità, e l’acco-
                                                                                rato appello che si è levato da mol-
                                                                                tissimi  uffici  giudiziari  italiani
                                                                                contro la beffa delle prescrizioni, do-
                                                                                vrebbero indurre il Governo, la mag-
                                                                                gioranza parlamentare e l’opposi-
                                                                                zione, a fare uno scatto nella dire-
                                                                                zione giusta. Ne guadagnerebbero il
                                                                                patrimonio ambientale del nostro
                                                                                paese, la salute dei cittadini, tutte le
                                                                                imprese che lavorano nella legalità,
                                                                                e che investono in innovazione e
                                                                                qualità.

          Il ventotto percento delle discariche abusive si trova nei pressi di aree boscate.      NUNZIO CIRINO


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