Page 10 - Il Carabiniere 2020-11
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Musei
e Campanili
di Antonio
Paolucci
MADRE E FIGLIO:
UN ATTO D’AMORE
è una riflessione profonda che attraversa come un fiume carsico tutta
intera la vita di Michelangelo. È una riflessione che ha per oggetto il
C’rapporto fra la Madre e il Figlio o, per meglio dire, fra il corpo della
Madre e quello del Figlio. È una riflessione che si manifesta in tre opere d’arte ce-
lebri che costellano tre diverse età della sua vita. Mi riferisco alle tre celebri Pietà
di Michelangelo Buonarroti.
Pietà è il termine con il quale sono conosciute, anche se in realtà si tratta di tre
“Compianti”, di tre riflessioni sulla tragedia della Madre che ha visto morire il
figlio amato e ora accoglie e veglia, nel dolore, i suoi resti mortali. Il primo di
questi tre capolavori è la Pietà che sta a Roma nella Basilica di San Pietro, l’unica
firmata fra le sculture del Buonarroti. Siamo nel 1498-’99, Michelangelo è un ra-
gazzo di appena venticinque anni che, già famoso a Firenze, sta ora affermandosi
sulla piazza di Roma. L’occasione gliela fornisce un cardinale francese, Jean Bilhères
de Lagraulas, ambasciatore della Corona di Francia presso il papa, commissio-
nandogli la Pietà destinata alla cappella della nazione francese nell’antica San
Pietro. “È un miracolo”, scrisse Giorgio Vasari la prima volta che vide la scultura,
affascinato dalla sua luminosa, intatta perfezione. È quella bellezza pura e quasi
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