Magg. Catalin-Liviu Mormocea (delegazione rumena)


1. Situazione generale

L’esperienza delle Forze di polizia militare Rumene in seguito alle numerose attività e missioni svolte nel campo delle missioni di pace, nel quadro delle operazioni di peacekeeping e di imposizione della pace nei Balcani ed in Iraq, in quanto parte della MSU, al comando dei Carabinieri, ha contribuito in maniera determinante a preparare e a svolgere con successo i compiti di integrazione e di interoperatività stabiliti dal programma relativo all’integrazione Rumena nell’alleanza NATO. Come membro dell’Associazione per la Pace, la Romania ha partecipato sempre più frequentemente alle operazioni di peacekeeping e di supporto della pace in Europa e altrove nel mondo, ma nel campo delle operazioni di pubblica sicurezza la Romania è presente con truppe specializzate sin dal Marzo del 1998 con un plotone di polizia militare facente parte della MSU a Sarajevo, Bosnia e Erzegovina. Anche recentemente ha partecipato alla fase IV - ricostruzione e stabilità - in Iraq. L’obiettivo delle operazioni di ordine pubblico è quello di risolvere situazioni di disordini civili con un intervento decisivo.

Tale intervento deve svolgersi possibilmente senza ricorrere alla forza. Generalmente polizia e gendarmeria sono le Forze che impongono l’ordine pubblico nelle missioni di peacekeeping. Sebbene la MSU sia una Forza di polizia, essa agisce sotto il comando militare. L’integrazione dei soldati rumeni nell’ambito della missione ha richiesto un periodo di adattamento alquanto ridotto essendo avvantaggiati dalle precedenti esperienze di operazioni di ordine pubblico.


2. Considerazioni generali relative alla MSU.

Il concetto di MSU Questo tipo di unità rappresenta un concetto nuovo impiegato sinora nelle missioni SFOR e KFOR con buoni risultati e usato in un ambiente completamente diverso in Iraq. È una Forza simile alla gendarmeria con obiettivi diversi da quelli di una Forza militare convenzionale e mira principalmente alle operazioni di ordine pubblico e di sicurezza. Non viene considerata come uno strumento di repressione e ha l’obiettivo di svolgere i propri compiti con operazioni preventive di polizia con l’intento di impedire eventuali disordini, sorvegliare la situazione e operare in maniera flessibile e graduale come ritenuto necessario per garantire l’ordine pubblico e con la possibilità di usare armi non letali. Il modo migliore per svolgere i suoi compiti è quello di monitorare la pubblica sicurezza, raccogliere informazioni relative all’ordine pubblico e alla criminalità, conducendo operazioni di intelligence, e contro terrorismo per prevenire e sventare eventuali aggressioni contro le Forze della coalizione come pure provvedere a rendere sicuro l’ambiente. Certamente, nella situazione instabile in cui opera, le misure preventive non possono risolvere il problema completamente e, di conseguenza, la MSU è in grado di rispondere ai disordini civili usando i mezzi di controllo delle folle in stretta collaborazione con la polizia, le Forze militari e le autorità civili.


3. Esperienza rumena nella MSU, SFOR-Bosnia Erzegovina e Iraq

Come componente di un’unità ad alta professionalità ed efficienza, è stato possibile organizzare un nucleo di uomini ben addestrati pronti a mettere a frutto la loro esperienza e, se la situazione dovesse richiederlo, essi saranno pronti a svolgere un’altra missione con i Carabinieri. Se si considera che parte della Forza di polizia rumena ha operato in altre missioni in collaborazione con i Carabinieri imparando addirittura l’italiano, possiamo capire quanto buoni fossero i rapporti professionali e interpersonali. Rispetto all’esperienza accumulata lavorando in un ambiente multinazionale, è stato accertato che neppure a livello del comando c’era discriminazione tra le diverse nazioni. Al contrario è stata data grande importanza ai buoni rapporti tra unità e sottounità. La collaborazione con i Carabinieri si è sviluppata sotto tutti gli aspetti in un clima eccellente e noi siamo orgogliosi di avere l’opportunità di aggiungere il nostro umile contributo alla MSU.


4. Lezioni apprese

La distribuzione delle truppe rumene nei Balcani ed in Iraq ha posto una serie di sfide specifiche, come la mobilità delle truppe, l’interoperatività, la resistenza dell’equipaggiamento da combattimento e le capacità logistiche. La maggior parte di questi problemi è stata facilmente superata grazie al supporto dei Carabinieri che avevano il ruolo principale. Una moltitudine di lezioni si sono concentrate sull’adozione delle procedure da svolgere in circostanze e tipi di operazioni specifiche. Questo capitolo sottolinea tutte le lezioni apprese in ogni settore: risorse umane, intelligence, operazioni, logistica, comunicazioni (segnaletica), CIMIC, ecc. Dopo un’attenta analisi, queste hanno contribuito a formare una banca dati per migliorare il valore dell’esperienza e consentire quanto segue: - un migliore addestramento delle unità che partecipano alle missioni di peacekeeping; - nominare il personale in base alle esigenze della missione; - impiegare una migliore tecnologia di combattimento, armi ed equipaggiamento; - migliori soluzioni di schieramento; - svolgere missioni specifiche.


5. Lezioni, proposte e soluzioni adottate

Vorrei presentare alcune delle lezioni apprese, le proposte e le soluzioni adottate. G-2, INTELLIGENCE: - le sottounità della polizia militare rumena dallo SFOR e dall’Iraq hanno dovuto svolgere un compito particolare come la raccolta di informazioni compito che ha avuto una grande influenza nel compiere le missioni. È stato accertato che parte delle informazioni raccolte non è stata confermata e che avrebbe potuto avere un ruolo deviante e di disinformazione. Ciò è dovuto ad un addestramento inappropriato dei soldati della polizia militare e alla insufficienza di interpreti capaci di parlare la lingua locale. Soluzione adottata: - l’addestramento alla raccolta di informazioni è stato introdotto nel programma di addestramento della polizia militare; - il personale chiave è stato istruito a filtrare le informazioni attraverso almeno due fonti autorizzate, amministrazioni locali, organizzazioni non governative, ecc.; - nella prima fase è stato deciso l’impiego di interpreti locali per svolgere le missioni quotidiane. Un altro grande problema è stata, specialmente in Iraq, la valutazione della vulnerabilità del sistema di guardia adottato. Le basi delle MSU sono localizzate nelle città poiché la folla urbana (agglomerati) è un elemento pericoloso per la sicurezza. Esiste un bisogno primario di rivedere la banca dati relativa a principi, metodi e organizzazione dei gruppi terroristici, dei partiti politici e dei gruppi armati etnici/religiosi. Proposta: - tutto il personale deve adottare severe misure di protezione della Forza.

G-3, OPERAZIONI: - per svolgere la missione, le truppe della MSU hanno dovuto essere trasportate in elicottero per interventi di controllo delle folle. Le truppe rumene non erano preparate alle condizioni poste da un trasferimento in elicottero. Soluzione adottata: - si è svolta una simulazione di carico di un elicottero. Raccomandazione: - organizzare esercitazioni di carico di elicotteri prima di schierare le truppe nel teatro delle operazioni. L’addestramento psicologico delle truppe destinate a svolgere la missione nel teatro delle operazioni è stata insufficiente considerando l’eventualità che i soldati potessero crollare per la tensione. Per svolgere la missione con successo e allontanare eventuali fattori negativi durante l’addestramento preliminare oltre al normale addestramento, è necessario mostrare ai soldati immagini, documentari e impressioni dei soldati di rientro da missioni precedenti. Consideriamo il seguente esempio della massima importanza: la mancanza di interoperatività nelle procedure relative al personale tra i diversi contingenti nazionali all’interno della MSU.

Esercitazioni comuni, scambio di istruttori e ufficiali per lavorare in collaborazione ai diversi livelli potrebbero costituire la soluzione di questo problema. S-4, LOGISTICA: - nella MSU SFOR il plotone di polizia militare è stato alloggiato nei container CORIMEC. Raccomandazione: - analizzare la possibilità di fornire tutti i contingenti con questo tipo di container che potenziano la mobilità, sono facili da installare, forniscono condizioni di vivibilità ottimali e sono ricuperabili alla fine della missione. Oggigiorno, quando i nostri sforzi si articolano in diverse direzioni (processo di ristrutturazione, interoperatività, missioni ed esercitazioni NATO/PfP) una moltitudine di aspetti possono essere considerati come una lezione appresa e trasformata in moneta sonante per l’addestramento futuro. Il nostro compito dovrebbe essere quello di monitorare l’insieme delle lezioni, analizzarle, sintetizzare le conclusioni importanti e mostrare cosa fare e come farlo.

Condividendo tali conclusioni con altre strutture militari o di polizia come esperienza acquisita, potremmo ottimizzare il nostro potenziale nello svolgimento delle missioni future. D’altra parte, secondo i problemi che si incontrano, le conseguenti conclusioni dovrebbero essere inoltrate alle strutture superiori affinché siano prese appropriate misure legali, operative ed amministrative. Solamente così possiamo dimostrare di aver imparato le lezioni e accumulato esperienza. In Romania la maggior parte degli aspetti summenzionati sono stati posti all’attenzione dei gradi competenti e alcuni problemi sono già stati risolti. Malgrado ciò, li consideriamo informazioni preziose per evitare di fare nuovamente i medesimi errori. Vogliamo esprimere la speranza e la fiducia nella nostra collaborazione futura e, senza alcun dubbio, siamo fermamente convinti che sia possibile progredire su questa strada solamente restando uniti.

6. Conclusioni

La partecipazione attiva della Romania nelle operazioni di pubblica sicurezza ONU e NATO e le missioni e le esercitazioni dell’Associazione per la Pace come pure la sua consistente posizione nella crisi dei Balcani hanno enfatizzato l’attività del nostro paese nel ‘concerto’ mondiale delle nazioni e la capacità di unirsi a sostegno della democrazia. Quando si partecipa in queste missioni e quando diamo la nostra disponibilità per missioni future e operazioni di questo tipo, la nostra maggiore preoccupazione è quella di dare un’immagine reale delle potenzialità dell’esercito rumeno e della nostra determinazione ad attuare le procedure NATO nelle nostre unità e sottounità. Queste azioni rilevanti di pubblica sicurezza durante le operazioni di supporto della pace rappresentano per la Romania una grande opportunità di garantirsi una crescente visibilità a livello NATO nella prospettiva di futuri contributi a missioni di peacekeeping come UNMIK, KFOR, SFOR, Iraq.

Le missioni umanitarie e di peacekeeping alle quali hanno preso parte i soldati rumeni, incluse le missioni relative ad operazioni di pubblica sicurezza, hanno rilevato quanto segue: - conferma del fatto che la Romania è partecipante attivo nel mantenere un processo di pace e sicurezza a livello locale e regionale; - maggiore considerazione del nostro potenziale per partecipare a questo tipo di missione; - capacità del personale militare rumeno di integrarsi e lavorare con le procedure standard della NATO e la professionalità dimostrata lavorando nei quartier generali multinazionali; - capacità delle unità e del personale a svolgere operazioni militari in un quadro multinazionale e in condizioni politiche e territoriali diverse da quelle nazionali; - capacità dei partecipanti di adeguarsi alle regole e tradizioni locali, specifiche delle missioni ed aree; - crescita delle capacità e responsabilità dei soldati nell’agire autonomamente e in condizioni ostili e di grande tensione; - dimostrazione della solidità e resistenza della tecnologia e dell’equipaggiamento militare della Romania in diverse condizioni lavorative. Infine, riteniamo che ci sia un rapporto molto speciale tra i Carabinieri e la polizia militare rumena; innanzitutto perché questo rapporto ha un impatto particolare sull’organizzazione, addestramento e svolgimento dei compiti specifici delle unità di polizia militare e poi perché, essendo la Romania il solo paese latino dell’Europa dell’est, l’Italia è il paese più prossimo al cuore e all’anima del popolo rumeno.


(*) - Maggiore delle Forze armate Rumene.