Sciabole mod. 29 e mod. 71/29

Disegno della sciabola modello 29.
Con circolare della Direzione Generale d'Artiglieria del 20 agosto 1931 venne stabilito che: "Sarà distribuita ai brigadieri e vice-brigadieri dei Carabinieri Reali a piedi la sciabola mod. 29, per fanteria, ed a quelli a cavallo la sciabola mod. 71/29, da usarsi fuori servizio". Per quanto riguarda la modello 29 si trattava, in sostanza, della stessa sciabola nichelata adottata per i marescialli a piedi il 7 luglio 1927, con lama ad un filo, leggermente curva, guardamano a due else, cappetta corta, pomo a spicchi, impugnatura di legno zigrinata e fodero in lamiera d'acciaio a due campanelle. Le differenze, in vero modeste, furono: guardamano più stretto ed impugnatura in legno naturale liscio. Nel 1933 l'uso di questo modello venne esteso anche ai marescialli a piedi, con la modifica dell'impugnatura, che per questi era di ebanite nera zigrinata. I brigadieri a piedi, con la grande uniforme e con l'ordinaria (abito a code), in servizio dovevano però portare la daga modello 1814/34. I marescialli a piedi hanno ancora oggi la sciabola mod. 29, che però non è più individuale, ma è in dotazione di reparto. La sciabola mod. 71/29 per i brigadieri a cavallo, tuttora in uso, è la normale 71, nichelata, con impugnatura in legno naturale e fodero a due campanelle. I marescialli l'avevano e l'hanno con impugnatura in legno nero.


Disegno della sciabola modello 29.
Nel 1927, visto che i marescialli delle armi a piedi usavano ormai da circa venti anni sciabole a lama lunga, venne adottata la sciabola qui raffigurata. Il fodero è di acciaio (o ferro) con due campanelle collocate l'una a 7 e l'altra a 15 cm. dalla bocchetta, e la lunghezza della sciabola doveva essere proporzionata alla statura del sottufficiale in modo che, appesa al gancio del pendaglio, distasse da terra circa 15 cm. Per questo venivano approntate armi di tre taglie: grande (lunghezza mm. 1100, peso gr. 915 circa); media (lunghezza mm. 1050, peso 870 circa) e piccola (lunghezza mm. 1000, peso gr. 825 circa). L'arma illustrata in questa figura misura mm. 1010, quindi appartiene alla taglia piccola (le misure erano sempre un po' approssimative). Ha una lama lunga mm. 860 e larga al tallone mm. 19. Il fodero è lungo mm. 900 e pesa gr. 300. L'arma, che pesa col fodero gr. 850, senza gr. 550, è tutta nichelata salvo la lama, come prescrive il paragrafo 9 della Circolare 409 del 7/7/1925, che approvò la sua adozione.



Vista del fornimento della sciabola per sergenti e sergenti maggiori delle armi a piedi
Vista del fornimento della sciabola per sergenti e sergenti maggiori delle armi a piedi introdotta in servizio con la denominazione di «sciabola mod. 929 per fanteria» dalla Circolare 549 del 29 agosto 1929. Il fornimento è l'unico elemento di differenziazione dalla sciabola in alto raffigurata. Ha infatti l'impugnatura liscia anziché zigrinata e di legno naturale anziché di ebanite. La Circolare n° 189 del 13/4/1933 per ottenere uniformità stabilì: «d'ora in avanti ai marescialli nuovi promossi venga ceduta a pagamento la sciabola che già avevano in consegna previa la sostituzione dell'impugnatura». Anche la sciabola per sergenti veniva costruita in tre lunghezze: grande. media e piccola. È tutta nichelata compresa la lama, che è più pesante e robusta di quella del precedente modello ed anche più curva (larga al tallone mm. 21). La guardia, in acciaio, è assai più stretta con intaglio a goccia e bordo di rinforzo più piccoli. La cappetta (in acciaio) è liscia ed il bottone del codolo più piccolo. L'esemplare illustrato, del tipo medio, pesa col fodero gr. 750, senza fodero gr. 450.


Vista parziale della sciabola adottata nel 1929 per i sergenti delle armi a cavallo




Vista parziale della sciabola adottata nel 1929 per i sergenti delle armi a cavallo (cavalleria e artiglieria in tutte le sue specialità). Non è altro che una sciabola mod. 71 non più brunita, ma con tutte le sue parti nichelate ed una seconda campanella al fodero (dal 1930). Al nuovo modello vennero ridotte anche sciabole mod. 71 del primo tipo, alle quali nel 1916 era stata aggiunta la copiglia di cappetta. Invariata era rimasta la vite di bocchetta, a testa piana ed accecata, anch'essa ora nichelata. Peso senza fodero gr. 1060; peso del fodero gr. 780.






Stemma dello Stato inciso sulla lama della sciabola.


Siamo ormai nell'anno V dell'Era Fascista e la lama della nuova sciabola porta spesso inciso ad acido il nuovo stemma dello Stato, nella cui araldica sono inseriti, ai lati, due fasci. Nelle lame delle sciabole da ufficiale dello stesso periodo è però assai più raro trovare questo tipo di stemma.



Tallone della lama.
La figura illustra come si presenta il tallone della lama dell'esemplare di inizio pagina, cioè con la marca del costruttore (dovrebbe trattarsi di Alessandro Gnutti); il punzone del controllore di fabbrica e il numero 22 di assemblaggio, presente anche su tutte le altre parti dell'arma. La lettera "M" è impressa invece all'interno della bocchetta e sulla cresta del fodero; indica la taglia della sciabola, che, in questo caso, è la media. La cresta del fodero porta anche, illeggibile per la nichelatura, il punzone coronato di controllo della Fabbrica d'armi del R.E. di Terni, dove le sciabole venivano montate e dove si fabbricavano anche le impugnature di legno.