Non tutti sanno che...

STAZIONI CARABINIERI

L'incontro quotidiano del comandante di una Stazione Carabinieri, negli anni '60, con la cittadinanza.Da sempre lo scompartimento territoriale dell'Arma dei Carabinieri consiste in un'accurata delimitazione del territorio che costituisce giurisdizione di ciascuno dei suoi comandi, a cominciare da quello minimo e fondamentale della Stazione. Il suolo nazionale risulta così rigorosamente coperto dalla fittissima rete delle Stazioni dei Carabinieri, che sono anche le prime depositarie dei compito di tutelare l'ordine e la sicurezza nell'ambito del territorio che esse racchiudono.
Al progressivo dilatarsi dei confini del Regno sardo-piemontese dovuto alle Guerre d'Indipendenza ed alla conquista di Roma, l'Arma fece fronte ogni volta con il corrispondente ordinamento dei suoi nuovi comandi, attentamente valutando, in particolare, l'impianto essenziale delle Stazioni.

Ma le mutevoli esigenze sociali ed economiche che si venivano manifestando nel Paese dopo il 1870 determinarono il Comando Generale dei Carabinieri (allora Comitato) a riprendere in esame lo scompartimento dell'Arma per procedere, di concerto con il Ministero dell'Interno, al riassetto territoriale delle Stazioni, che si dimostrò più laborioso, e quindi più lento del previsto.

L'esterno di una Stazione in Abruzzo (1975).Dei criteri seguiti allora dal Comando Generale dell'Arma, con innegabile interesse anche per l'attualità, fa fede il documento che segue, a firma dei tenente generale Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano:
"Comitato dell'Arma dei Carabinieri Reali, Roma, 8 ottobre 1873.
Circolare n. 131.
Probabilmente col principiare del prossimo anno un nuovo organico andrà in vigore e con esso si pubblicherà altro riparto della forza che viene assegnata a quest'Arma.
Egli è ormai qualche tempo che a tal effetto il Comitato trasmise le sue proposte alla Ministeriale approvazione e fà succedere quelle varianti che poscia i signori Prefetti credettero suggerire, previo parere dei singoli comandanti delle Provincie.

Importando ora che simile riparto abbia stabile base, e duratura finché la forza dei Reali Carabinieri sarà mantenuta nelle attuali proporzioni, importando che cessino le oscillazioni sin qui manifestatesi a cagione delle frequenti richieste d'aumenti e di variazioni che si ha motivo di ritenere promossi dagli stessi Ufficiali comandanti di Circondario o di Sezione, occorre che i signori Comandanti nelle Provincie persuadano i rispettivi dipendenti come i diversi comandi di Sezione e di Stazione furono stabiliti in base all'importanza della località ed alla maggior somma di quelle altre condizioni che esigono lo stanziamento di una forza permanente, e che quindi il promuovere l'impianto di altre Stazioni, il trasferirne le stanze cioè le Sedi, lo scomporre le Sezioni per riattivarle diversamente, sarebbero provvedimenti che sconvolgerebbero un sistema di cose adottato dietro maturi studi e considerazioni, e non potrebbe dirsi opera nè seria nè opportuna.

Un ufficio del comando di Stazione (1978).L'estensione del territorio la sua natura, le difficoltà di comunicazione, il numero degli abitanti, l'indole loro, il maggior sviluppo dell'industria, il prospero avviamento del commercio, le grandi opere pubbliche in via di costruzione, la residenza dell'Autorità Giudiziaria sono le condizioni di cui specialmente si tenne calcolo per designare le stanze delle Brigate e delle Sezioni, e per queste ultime si tenne pur conto del soprabbondante numero di stazioni in un Circondario, della lontananza di alcune di esse e della difficoltà nelle vie di comunicazione onde rendevasi malagevole al comandante del Circondario il visitarle frequentemente.
Rifletter vuolsi che pria di portare cambiamenti ad uno scompartimento il quale venne fondato su condizioni positive ed invariabili, e sull'esperienza di quanto il servizio di quest'Arma richiede, pria di accogliere favorevolmente delle proposte che soventi volte all'Autorità Comunale, sono dettate da individuali interessi, ed alli stessi Uffiziali del Circondario e di Sezione non sempre intieramente al bene del servizio appoggiati, conviene che i Signori Comandanti dei Reali Carabinieri nelle Provincie vadano cauti, e ben riconoscere, e si accertino intorno agli addotti motivi prima di farne argomento di corrispondenza coi signori Prefetti e coi rispettivi signori comandanti di Sezione. Infatti non deve sorprendere se qualche volta le Giunte Municipali assegnano alle motivazioni delle rappresentanze per giustificare domande di simile genere, un valor maggiore del reale, essendoché sta nell'ordine naturale delle cose che ognuno desideri di avere più efficacemente tutelati la persona e gli averi.

Come pure non è da meravigliarsi se Ufficiali mancanti di quell'esperienza e di quel criterio pratico che in alcuni casi sa suggerire il modo di supplire al difetto della forza, non veggono altro mezzo ad assicurare meglio il servizio oltre quello di moltiplicare le Stazioni, per modo che se si dovesse dar loro retta converrebbe trovar mezzo di duplicare il personale dell'Arma per collocare Brigate in ogni borgata. (...).
Conflagrazioni fra Comune e Comune, raccolta di operai e lavoranti per pubbliche opere, comparsa di bande di malfattori ed altre circostanze straordinarie possono bensì esigere la destinazione di un nucleo di forza permanente in una località, ma se non esiste un complesso di quelle altre condizioni stabili che già si sono enumerate, cessate le circostanze per cui la stazione era stabilita anche il bisogno di mantenervela deve cessare; egli è quindi dietro tale considerazione che Brigate staccate a motivo di simili eventualità devono ritenersi provvisorie, perché tutto il personale che il nuovo organamento assegna all'Arma essendosi impiegato nell'attuazione delle Stazioni che si riconobbero indispensabili, il provvedere per altre diffinitive à assolutamente impossibile, a meno che si volesse sopprimerne delle già esistenti. (...).

Ufficio del comando Stazione (1978).Per tal modo si confida potrà pervenirsi ad evitare rimaneggiamenti, che spesso anziché giovare al servizio lo pregiudicano e producono incertezze ed instabilità nelle stesse più fondamentali norme sin qui nell'Arma nostra mantenute a vantaggio della medesima. Il Tenente Generale Presidente Incisa
".

Dieci anni dopo, nuove esigenze, questa volta di preminente interesse per la pubblica sicurezza, determinarono altro riesame dello scompartimento territoriale delle Stazioni come risulta dal documento che si trascrive, per il quale, è da tener presente che il Comitato dell'Arma era intanto stato soppresso il 16 novembre 1882 e sostituito dal Comando Generale, del quale era a capo il tenente generale Leonardo Roissard de Bellet:
"Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri Reali,
N. 10435 di Protocollo.
Roma, addì 4 Settembre 1883.
Ai Signori Comandanti di Legione
Dal Ministero dell'Interno mi è pervenuto, con data di ieri e N. 7241, il telegramma che qui appresso Le trascrivo:

«Le trascrivo seguente telegramma diretto ai Prefetti del continente e la prego voler diramare a sua volta uguali istruzioni ai rispettivi Comandi Legione perché d'accordo coi Prefetti mi rimettano a mezzo S.V. richiesto lavoro sul quale mi darà suo parere.
Importando sistemare stabilmente e nel modo più efficace servizio pubblica sicurezza a migliore garanzia dei cittadini e perché si abbiano più favorevoli risultati nella scoperta reati ancora troppo numerosi in codesta provincia come pure nella persecuzione delinquenti, prego S.V. studiare con maturo e diligente esame e in base ai constatati e più urgenti bisogni pubblica sicurezza:
1° Quali nuove Stazioni Carabinieri occorra di impiantare in codesta Provincia dopo gli aumenti già fatti, in quali comuni, di quanti uomini ciascuna, indicando se a piedi o a cavallo, tenendo presente la possibilità di trovarvi facilmente caserma.
2° Quali delle Stazioni esistenti sia necessario aumentare e al caso di quanti uomini ciascuna.
3° Quali delle Stazioni a piedi si debbono cambiare in Stazioni cavallo e viceversa. Mi manderà al più presto dettagliato rapporto e stato dimostrativo nel quale siano concretate sue proposte coll'ordine sopra indicato con raccomandazione di prendere prima i necessari accordi e diligenze col Comando Carabinieri della Provincia e di sentire eziandio avviso Procuratore del Re. Ministro Depretis».

Prego pertanto la S. V. di voler compilare e quindi trasmettermi, con le sue osservazioni il lavoro come sopra richiesto ed uguale a quello che l'indicato Ministero ha domandato ai Signori Prefetti delle Provincie comprese nel territorio di codesta Legione, prendendo di conseguenza i necessari accordi tanto con dette Autorità quanto con quelle del ramo giudiziario.
Un tale lavoro, la cui importanza non può certo sfuggire alla S.V., dovrà essere compilato con la possibile sollecitudine e con quella diligenza e precisione che valgano a dare una idea chiara dei bisogni di codesto territorio. Il Tenente Gen.le Comandante Roissard
".

I criteri fondamentali che successivamente determinarono, sino ai giorni nostri, l'impianto, la soppressione o lo spostamento delle Stazioni non si discostano sostanzialmente da quelli sopra riportati, anche se su di essi hanno influito ed influiscono fattori di progresso sociale e tecnico allora sconosciuti.