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Non tutti sanno che...

ROMAGNE (I Carabinieri delle)

Velite di Romagna.L'andamento positivo della 2^ Guerra d'Indipendenza suscitò nella primavera dei 1859 l'insurrezione dei patrioti della Toscana e dell'Emilia, che costrinsero alla fuga il granduca Leopoldo Il di Firenze, la duchessa Maria Luisa da Parma ed il duca Francesco II da Modena. Il Governo del Piemonte decise perciò d'inviare un Commissario Regio in ciascuno di questi Stati, mentre il Comando Generale del Corpo dei Carabinieri provvedeva ad inviarvi in missione un proprio ufficiale superiore allo scopo di assicurare immediatamente sia la tutela dell'ordine e della pubblica sicurezza, sia l'organizzazione dei comandi dell'Arma (v. Modena e Parma e Toscana).
Sostanzialmente non diversa si presentò la situazione nelle Romagne, dove il ripiegamento delle guarnigioni pontificie su Forlì, avvenuto l'11 giugno 1859, indusse il Governo di Torino a designarvi un Commissario Regio nella persona di Massimo D'Azeglio. Al ripiegamento delle truppe non partecipò la quasi totalità dei Dragoni e dei Gendarmi; anzi particolarmente esiguo fu il numero dei Gendarmi che prestavano servizio in Bologna a seguire le truppe pontificie.

Il 13 dello stesso mese una disposizione della Giunta Provvisoria di Governo decretò lo scioglimento della Gendarmeria e la sua riorganizzazione sotto il nome di Veliti. Il nuovo Corpo fu posto al comando di Placido Vizzardelli, ex maggiore della Gendarmeria Pontificia, promosso tenente colonnello.
L'ufficiale organizzò i Veliti incorporando nel Corpo i Dragoni ed i Gendarmi disposti ad aderire al nuovo stato di cose. Quasi tutti i Dragoni e Gendarmi che non avevano seguito le truppe pontificie passarono nei Veliti.
Disposizioni del 28 giugno, del 1° e del 4 luglio diedero il primo assetto organico ed amministrativo ai Veliti. La forza del Corpo venne fissata in 500 uomini; le paghe ed i vantaggi di carriera furono stabiliti a somiglianza del Corpo dei Carabinieri piemontesi.
L'uniforme della ex Gendarmeria pontificia era simile a quella dei Carabinieri; per rendere tale somiglianza ancora più accentuata, venne stabilito di applicare ai pantaloni la banda rossa dell'uniforme dei Carabinieri. Il Corpo dei Veliti a questo punto prese il nome di "Carabinieri delle Romagne". Dopo il trattato di Villafranca, l'azione tendente ad organizzare la forza pubblica nelle Romagne fu ulteriormente intensificata. Il 30 agosto l'organico del Corpo fu portato a 1000 uomini. In Bologna e nelle altre città delle Romagne fu inviato il capitano dei Carabinieri piemontesi Francesco Mariani, che provvide all'arruolamento di nuovi elementi nel Corpo dei Carabinieri delle Romagne, nonché al suo assorbimento nel Corpo dei Carabinieri di terraferma.
Dopo l'annessione delle Romagne al Piemonte, avvenuta in data 24 gennaio 1860, furono istituite le Divisioni Carabinieri di Bologna e Forlì, che con il Regio Decreto del 24 gennaio 1861, relativo alla riorganizzazione dell'Arma ed istitutivo delle Legioni territoriali, andarono a far parte della 5^ Legione (Bologna), comprendente anche le Divisioni di Modena e di Parma.