Non tutti sanno che...

      

GUNU GADU

Località dell'Ogaden (provincia dell'Etiopia), teatro di un violento combattimento tra le truppe italiane e quelle etiopiche avvenuto nell'aprile del 1936. Dopo la costituzione del "Comando Raggruppamento Bande", di cui facevano parte le "Bande autocarrate" dei Carabinieri, nel Sud del teatro operativo venne deciso l'attacco al baluardo di Gunu Gadu, presidiato da circa 30.000 etiopici trincerati in un sistema di caverne scavate tra giganteschi alberi secolari, profonde alcuni metri e tali da consentire una micidiale azione di fuoco incrociato.

I Carabinieri attaccarono quelle posizioni con i loro autocarri allo scoperto, ingaggiando un durissimo scontro a fuoco durato dalle ore 7 alle ore 16 del 24 aprile e costellato da episodi individuali di valore. Sembra giusto citarne i più salienti, come quello del capitano dei Carabinieri Antonio Bonsignore, che si lanciò più volte sui trinceramenti nemici e, nonostante rimanesse ferito ad un fianco, rifiutò i soccorsi e continuò a guidare i suoi uomini sinché non cadde colpito a morte; quello del carabiniere Vittoriano Cimmarrusti, che, già ferito ad un braccio e medicato sommariamente, tornò sulla linea di fuoco attaccando gruppi di etiopi che tentavano di sorprendere di fianco la propria Compagnia; nuovamente ferito proseguì l'azione con il lancio di bombe a mano finché venne sopraffatto dal numero dei nemici; infine l'episodio del carabiniere Mario Ghisleni, che, ferito gravemente alla gamba sinistra mentre attaccava le posizioni nemiche, continuò a combattere fin quando dovette essere soccorso per l'aggravarsi della ferita di cui poco dopo morì.
Alla memoria dell'ufficiale e dei due militari fu concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria.