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Non tutti sanno che...



ALAMARO

Una sintesi pittorica degli alamari da CarabiniereElemento distintivo degli appartenenti all'Arma dei Carabinieri, che si accompagna alla loro uniforme dalla fondazione dell'Arma stessa, e che oggi contrassegna - seppur con foggia diversa - solamente un'altra, gloriosa ed antica specialità dell'Esercito italiano, i Granatieri.

Era un distintivo già in uso nel '700 per le uniformi di alcuni eserciti. Venne adottato dal Corpo dei Carabinieri, su proposta del capitano Camillo Beccaria datata 23 giugno 1814, cioè in fase di organizzazione del Corpo. Secondo l'ufficiale "questa distinzione (alamaro) avrebbe invitato molta gioventù civile a passare nel Corpo".

Il termine deriva dall'arabo al amâra, ossia cordone.

Il Regolamento per le uniformi emanato l'8 novembre 1814 stabilì per gli ufficiali che gli alamari a fiocco andavano portati al colletto, uno per lato (con il fiocco rivolto all'esterno) e lungo l'orlo delle due tasche, tre per tasca (con fiocchi rivolti all'interno).
Per il Regolamento del 16 ottobre 1822 gli alamari vennero invece portati anche sui paramani a punta.

Per i sottufficiali e la truppa, a datare dalla Determinazione Regia 25 giugno 1833, due alamari sovrapposti ornarono colletto e paramani della grande uniforme, mentre con la piccola si portava un solo alamaro al colletto. Gli alamari erano in gallone d'argento della lunghezza di dodici centimetri, comprese le annesse frange, se destinati al colletto della divisa, di centimetri nove se applicati alle maniche. La loro larghezza era di un centimetro (v. Uniforme).