La risposta va cercata nel comportamento dei due protagonisti; mentre il maresciallo-De Sica è affabile, comprensivo, perfino un poco galante, don Camillo-Fernandel è spesso iroso, fazioso, nasconde il tortore sotto la tonaca e in più di un'occasione parla in maniera ruvida al Crocefisso della sua piccola chiesa.

Turi Ferro con lo scrittore Mario Soldati sul set di I Racconti del Maresciallo 1968Chiunque abbia viaggiato il mondo per mestiere, come è il caso del cronista che qui scrive, sa che non sempre i tutori dell'ordine hanno modi garbati, né un tratto dal volto umano. Anche in Paesi di consolidata democrazia - penso agli Stati Uniti o alla Francia - i poliziotti possono intimorire per una tradizionale rudezza, una grinta che francamente mette a disagio. Provate a fare una sia pur piccola infrazione su una qualunque autostrada degli States, e misurerete sulla vostra pelle ciò che significa lo choc del controllo.

A Los Angeles lo chiamano il "fear trip", il viaggio nella paura. Non a torto, i poliziotti della California, come quelli di New York o del Connecticut, sanno che il 'fear trip' è un ottimo deterrente. Parafrasando un vecchio adagio, si potrebbe dire: "Spaventate, spaventate: qualche cosa resterà".
Una scena da Il prigioniero tratto da un racconto di Anton Cecov Regia Aldo Lado 1979Non è questa, invece, la filosofia sociale dell'Arma.

Ci sarà pure un motivo se anche i più incalliti mariuoli dicono: "Se mi devono prendere, preferisco che lo facciano i carabinieri". Nella storia secolare dell'Arma - non a caso detta 'Benemerita' - si può leggere in trasparenza la grande lezione di Cesare Beccaria, il primo scrittore e giurista europeo che si batté strenuamente contro la tortura, la 'dura lex', e la pena di morte.

Questa filosofia, che traspare fin dai primi sceneggiati della tivù in bianco e nero - penso ad esempio a Il caso Mauritius, per la regia di Anton Giulio Majano, anno 1961 - è sintetizzata in un racconto di Soldati con il vecchio detto: "Mano di ferro in guanto di velluto".

Ma non è facile essere fermi e tolleranti insieme, giusti e comprensivi. I carabinieri ci sono riusciti nelle più varie imprese, e non solo dentro i nostri confini. Se volete farvi un'idea della loro professionalità, del loro metodo di 'moral suasion' anche nel marasma dei più accesi conflitti razziali, fate un giro lungo le strade della Bosnia, del Kosovo, dell'Albania, per non parlare dell'Eritrea e della Somalia.