Ennio Morricone

E' stata la "voce" musicale di tantissimi film, ne ha interpretato il sentimento e la passione, si è identificato in tante storie raccontandole a suo modo, con le note musicali che, qualche volta, sono diventate più conosciute degli stessi film che commentavano. E se gli chiedi il suo rapporto con i carabinieri, Ennio Morricone va subito al suo specifico, la musica.

Ennio Morricone

Ricorda la banda dei carabinieri sentita da bambino. Qualcosa di indimenticabile. Perché?
«Era l'impressione di una grande commozione. Era l'intenso coinvolgimento emotivo mentre quel complesso, in una fusione perfetta dei vari strumenti, eseguiva Verdi o Mameli. Quando compongo per il cinema, vorrei risentire quell'emozione, quel coinvolgimento».

Il suo giudizio è rimasto intatto attraverso il tempo?
«Senz'altro. Considero la banda dei carabinieri la migliore del mondo. Perché? Per una ragione molto semplice: è una vera orchestra con degli eccezionali strumenti a fiato".

Si sarà chiesto le ragioni di un simile successo?
«Gli stessi componenti sono selezionati rigidamente attraverso un filtro che lascia passare solo i migliori elementi. E' una regola che dovrebbe valere in ogni occasione della vita, non solo quella musicale. Il maestro che dirige deve superare dei concorsi molto difficili. La qualità degli elementi è garantita dalla ferrea disciplina che essi mettono nel perfezionare la loro tecnica».

C'è poi il problema dell'esecuzione, del repertorio.
«Il successo di questa banda si spiega soprattutto in un modo. I suoni sono molteplici e rappresentano un repertorio che è ricco e vario come pochi. Ma in sostanza rappresentano al meglio i suoni di un Paese come il nostro, con tutta la sua straordinaria dovizia sinfonica. Si identificano con quelli di un Paese stesso. E il pubblico lo sente istintivamente e ne decreta il successo».

Renato Minore