Page 2 - Forestale N. 57 luglio - agosto 2010
P. 2

EDITORIALE



          Un’etica che si ricordi degli animali


                   etica nel nostro mondo occidentale è stata sino ad oggi limitata ai rapporti tra uomini.
                   Ma questa è limitata. Abbiamo bisogno di un’etica più vasta, che includa anche gli ani-
          “L’ mali.
          L’etica è, nel senso più vasto del termine, un senso di responsabilità esteso a tutto ciò che ha vita.
          Solo una parte irrilevante delle immense crudeltà commesse dagli uomini può essere ascritta ad
          istinti crudeli. La maggior parte di esse è dovuta a superficialità o ad abitudini consolidate. Le
          radici della crudeltà, quindi, sono più diffuse di quanto non siano forti. Ma verrà il giorno in cui
          l’inumanità, protetta dalle abitudini e dalla superficialità, soccomberà di fronte all’umanità difesa
          dalla riflessione. Lasciateci lavorare per far sì che questo giorno arrivi”.
          Questa riflessione del Premio Nobel per la Pace Albert Schweitzer è un invito che è rivolto anche
          ai Forestali che lavorano insieme alla Task Force del Ministero della Salute contro il randagismo
          e per la tutela degli animali. L’estate è, purtroppo, un momento in cui si assiste sempre a una
          recrudescenza del fenomeno.
          Chi parte per le vacanze spesso non sa dove lasciare il proprio amico a quattrozampe rifiutato
          da troppi esercizi pubblici. Ben vengano allora le iniziative intraprese recentemente dal Ministero
          del Turismo per far conoscere le strutture che ospitano anche gli animali.
          È un problema di umanità e inumanità, come scriveva Schweitzer, ma ormai una nuova etica si
          sta formando e questi odiosi reati di maltrattamento degli animali vengono visti con un occhio
          diverso dall’opinione pubblica.
          Le cronache riportano però anche episodi di aggressioni ai bambini da parte dei cani randagi,
          segno che il fenomeno esiste, soprattutto al Sud, e non va ignorato nella sua gravità.
          Le istituzioni dovrebbero lavorare sempre più in sinergia, quelle locali con quelle centrali, per
          arginarlo. Dalle indagini del Nirda (Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali), il
          nucleo specializzato della Forestale, si è visto che i randagi che finiscono al canile, spesso si ritro-
          vano in veri e propri lager. Il senso di orrore che si prova nel fare simili scoperte ci induce ancora
          una volta all’azione. Anche lo sviluppo dell’etica ha bisogno di essere accompagnato da un’a-
          zione di controllo e sanzionatoria da parte delle Autorità preposte.
          Scrive ancora Schweitzer: “Non si può permettere che qualcuno consideri leggero il peso delle
          proprie responsabilità. Finché vengono perpetrati tanti maltrattamenti ai danni degli animali, fin-
          ché i gemiti degli animali assetati, imprigionati in vagoni merci, continuano a non essere ascoltati,
          finché tanta brutalità ha la meglio... siamo tutti colpevoli”.
   1   2   3   4   5   6   7