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incendi boschivi


          gli incendi, e l’altra che consente ad ogni Comando o  Dietro a queste sigle c'è un rassicurante spiegamen-
          Stazione di consultare il proprio territorio di compe-  to di uomini e mezzi, pronti a fronteggiare le emergen-
          tenza e di poter intervenire immediatamente. Va inoltre  ze segnalate anche tramite il 1515 che è e resta il vero e
          ricordato che, a livello centrale, sono costituiti il NI-  proprio filo diretto con i cittadini, per consentire loro la
          CAF (Nucleo Investigativo Centrale di Polizia Am-   partecipazione in prima persona alla difesa dell’am-
          bientale e Forestale), mentre a livello provinciale ci so-  biente.
          no i NIPAF (Nuclei Investigativi di Polizia Ambienta-
          le e Forestale).                                                                  ANNA RITA GERVASINI


            VELOCI COME UN TASSO
            PER COMBATTERE LE FIAMME È IN FASE DI SPERIMENTAZIONE
            UN MODERNO SISTEMA DI AVVISTAMENTO

               In inglese significa Tasso ma il Badger adottato dal Corpo Forestale dello Stato non è un comune roditore, è
            un modernissimo strumento attualmente in fase di sperimentazione al Parco Nazionale del Circeo e al Gran Sasso
            d’Italia.
               I risultati verranno confrontati nelle due località, appositamente scelte con diverse tipologie territoriali, e finora
            i test sono risultati più efficaci rispetto agli usuali sistemi di rilevamento degli incendi. Il progetto del Badger è con-
            dotto dagli esperti del Corpo Forestale dello Stato in collaborazione con i progettisti della Nasa e del Dipartimento
            delle Foreste degli Stati Uniti d’America. Insieme, i tecnici hanno sviluppato un programma che si basa sull’a-
            nalisi termica delle temperature e, nell’arco della sperimentazione, il dispositivo verrà elaborato e impostato per
            individuare una fiamma alta 20 cm ad una distanza di 10 km, localizzare un incendio e determinarne il preciso
            posizionamento topografico, visualizzare una fiamma e determinarne il grado di pericolosità, inviare tutte le im-
            magini ed i dati rilevati in tempo reale, elaborare una strategia di spegnimento adeguata in base ai parametri ri-
            levati (dimensione della fiamma, venti, condizioni climatiche e ambientali, mezzi a disposizione, bacino idrico più
            vicino etc..), programmare un piano di volo per i mezzi aerei, calcolando angoli di discesa, punti di lancio e man-
            tenendo un continuo collegamento con i piloti.
               I dati così raccolti potranno essere inoltrati anche alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco, alle altre Forze
            di Polizia, al Ministero degli Interni, alla Polizia Municipale e alla Aziende Sanitarie Locali.
               Il Badger è in grado di informare in tempo reale tutte le stazioni Enel, Ferrovie dello Stato, Anas Autostrade
            che, in caso di incendio, potrebbero subire danni. Così, gli addetti ai lavori sono in grado di intervenire tempe-
            stivamente per deviare, interrompere o modificare le modalità di esercizio della rete elettrica, ferroviaria o del
            traffico.





            UN OCCHIO ELETTRONICO PER VIGILARE SUGLI INCENDI BOSCHIVI

               Fra i moderni metodi fino ad oggi impiegati per la sorveglianza delle zone ad alto rischio di incendi, l’avvi-
            stamento del focolaio di incendio da parte di una centralina elettronica restava quello maggiormente utilizzato.
            Soluzione che, nel sistema di telerilevamento adottato dal Corpo Forestale dello Stato, come tutte le sofistica-
            te applicazioni cui ricorre il corpo di polizia, viene superata con l’uso di una tecnologia raffinata e innovativa.
               Il sistema attualmente applicato nella zona della Feniglia, in Toscana, è costituito da un numero di stazioni,
            ognuna delle quali è costituita da uno o più complessi sistemi di ripresa video, sensibili alle radiazioni infraros-
            si e visibili. Fanno parte dell'articolata tecnologia, un complesso di alimentatori integrati da una batteria tampo-
            ne, un dispositivo antisabotaggio e parafulmini, uno o più sensori atti a rilevare la velocità del vento, la sua di-
            rezione, la temperatura dell’area ed il grado di umidità. Il sistema, inoltre, è alloggiato su tralicci appositamente
            studiati per essere installati anche in zone particolarmente impervie. Ma passiamo al suo funzionamento. Le in-
            formazioni e le immagini della zona controllata vengono trasmesse per mezzo di ponti radio alla centrale situa-
            ta in una località definita. L’unità alla quale pervengono i dati è provvista di un computer. E' in grado, quindi, di
            fornire sull'incendio una valutazione sia sull'entità che sulla sua probabile velocità di propagazione, in base an-
            che ai dati forniti dalla centralina metereologica e alla vegetazione presente nella zona. I dati rilevati dalle unità
            di ripresa, e trasmessi alla centrale operativa dall'unità di controllo, vengono poi convertiti in segnali digitali, sot-
            to forma di matrice di punti molto fitti, da un calcolatore elettronico che provvede a stampare tutte le informazioni
            utilizzate dalle squadre antincendio, insieme ai dati per l’individuazione della zona, l’entità dell’incendio e altri da-
            ti utili, tra cui la temperatura, la direzione del vento e la pressione atmosferica.





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