Una parentesi nello sviluppo uniformologico dell'
Arma dei Carabinieri era stata costituita dall'apparizione, nel 1842, di un reparto di Carabinieri destinati a fare da scorta d'onore al
duca di Savoia in occasione delle sue nozze con l'
arciduchessa Maria Adelaide di Lorena. Nella circostanza i Carabinieri dello speciale squadrone indossarono: elmo di metallo con bronzatura blu-nera e un cimiero formato da un tortiglione di lamiera guarnito con ciniglia azzurra e coda nera: croce di Savoia sul fronte; giubba a code; cordelline da Carabiniere Reale; spalline rosse; corazza con brunitura e croce in argento; guanti crespini; pantaloni di pelle bianca; stivali alla scudiera; bardatura uguale a quella in uso negli altri reparti a cavallo del Corpo dei Carabinieri.
Dopo la cerimonia, la formazione venne sciolta. Gli stessi elementi uniformologici furono nuovamente indossati il 7 febbraio 1868 a Firenze, in occasione delle nozze fra il
principe Umberto di Savoia e Margherita di Savoia, figlia di Ferdinando duca di Genova, zio del futuro re d'Italia. Questa volta il reparto venne confermato: nasceva così lo "
Squadrone Carabinieri Guardie del Re".
Inizialmente destinato alla guardia degli appartamenti reali e alla scorta d'onore al sovrano, il reparto dei "
Corazzieri" era formato da militari tratti dalle varie Legioni territoriali dell'Arma, scelti badando che essi, oltre alla peculiare dote della statura, avessero una particolare robustezza e abilità nel montare a cavallo. Altro elemento fondamentale era quello della eccezionale irreprensibilità sul piano morale e disciplinare, requisito alquanto scontato, che non creava alcun problema trattandosi di Carabinieri. L'uniforme indossata nel 1868 ebbe presto delle modifiche: la croce sull'elmo venne sostituita da una piccola aquila d'argento ad ali spiegate su raggiera dorata; la ciniglia sulla cresta da azzurra divenne rossa e la stessa coda assunse un colore rosso ruggine; la corazza venne adornata sul davanti da una grande stella colore argento, al posto della croce.