Definita comunemente "
Albertina" essendo stata adottata sotto il regno di
Carlo Alberto, questa spada è la più elegante fra le armi bianche in dotazione all'Esercito piemontese prima della metà del dell'800. Il Regolamento del 25 giugno del 1833 la prescriveva "
per tutti gli ufficiali che vestono l'abito lungo qualunque ne sia l'arma ed il grado ed ancorchè servissero a cavallo". L'arma dotava anche i Marescialli a piedi ed a cavallo quando erano fuori servizio ed a piedi. Il fornimento era in orpello o in altro metallo, con l'impugnatura rivestita in filo d'argento. La lama, diritta, era larga 27-28 mm. al tallone e 13 verso la punta.
Questa sciabola venne adottata in base al Regolamento del 25 giugno 1833 e prescritta per tutti gli ufficiali dei Corpi a cavallo, quindi anche per quelli dei Carabinieri. La guardia è in ferro forbito, come la cappetta e la ghiera. L'impugnatura è rivestita in cuoio con cordoncino in filo di ottone. Il Regolamento fornisce le seguenti misure: apertura del fornimento, misurata dal dorso della cappetta, mm. 90; lunghezza della cappetta, mm. 125; larghezza della lama al tallone, mm.33. La lunghezza della lama, e quindi del fodero in ferro forbito con due campanelle, doveva essere proporzionata all'altezza dell'ufficiale.